Il sound dei Wolf Alice, all’attivo ormai con numerosi singoli, si presenta nel 2013 con l’Ep “Blush” supportato dalla giovane label Chess Club Records: la matrice indie è sempre più ricalcata da momenti storici imprescindibili ““ Pixies, Wire, Slowdive ““ ma stavolta arriva ad esplodere in una miscela accattivante e ritmata da forti impulsi rock.
Un disco di sole quattro tracce rilancia nuovamente questa band dai contenuti interessanti: le danze si aprono con il lento arpeggio di “Blush” che progressivamente si trasformano in un flusso intimo cadenzato dalla voce melodica di Ellie Roswell fino al ritornello, quando l’entrata delle chitarre trasporta il brano verso una ballata matura dai temi contemporanei (dolori, angoscie giovanili).
Colpisce per la sua natura più aggressiva She, grande pezzo di fattura indie-rock con basso distorto e alterazioni strutturali che ne fanno sicuramente il tassello più ambito del disco; con Nosedive scopriamo il lato più rock-pop, più diretto e accessibile, quasi un ricordo dei Primal Scream.
Non è da sottovalutare nemmeno la chiusura dell’Ep, ovvero “90 Mile Beach”: la struttura è organizzata su più livelli come dimostra la sezione acustica, i cori e una chitarra elettrica minimale (sembra quasi tratta da certi patterns targati Smashing Pumpkins), il corpo centrale molto robusto e un trascinante e martellante finale psichedelico. In conclusione “Blush” contiene diverso materiale degno di attenzione, anche se ancora non compare una vera e propria linea autonoma che prevale in ogni traccia. Sensiblità , gusto e padronanza sono argomenti a favore dei londinesi Wolf Alice, per il resto aspettiamo con una certa impazienza il nuovo album!
2. She
3. Nosedive
4. 90 Mile Beach