Oramai è una consuetudine iniziare le recensioni dei dischi targati Snowdonia con sperticati elogi nei confronti dell’etichetta messinese, con inevitabili lodi per il coraggio, la coerenza e fondamentalmente il menefreghismo con cui Alberto e Cinzia affrontano mercato e mode: non può essere altrimenti neppure questa volta, in cui ci apprestiamo a parlarvi dello splendido cofanetto ad opera della Deadburger Factory, nome che racchiude, oltre ovviamente ai Deadburger (in una veste nuova ed espansa), progetti più o meno solisti dei vari componenti inizialmente nati per il teatro.
Il triplo box, realizzato e magnificamente illustrato dal maestro Paolo Bacilieri, comprende ben tre dischi, un esaustivo libretto e uno splendido poster: nel primo cd sono dunque contenute le musiche composte da due Deadburger (Alessandro Casini e Vittorio Nistri) e dal poeta Tony Vivona, autore anche dei testi originali proveniente dall’omonimo spettacolo “Puro Nylon (100%)”; lo spettro sonoro è variegato ed assai interessandosi, capace di muoversi tra infiltrazioni robotiche, minimalismo e tentazioni idm, blues elettrico e un soave lirismo donato dalla partecipazione della bravissima Lalli (che canta in ben tre pezzi su sette, compreso il conclusivo “Ancora Più Oltre” di cui è anche coautrice).
Il secondo disco è forse quello meno appassionante, contenente due esperimenti firmati rispettivamente da Vittorio Nistri e Alessandro Casini, entrambi frutto di lavoro solitario e casalingo e sviluppati ancora una volta per il palcoscenico (nonostante “Vibroplettri” di Casini non vi sia mai arrivato): il lavoro di Nistri, come suggerisce il titolo “Microonde”, è la rielaborazione di suoni ottenuti esclusivamente col comune forno a microonde, mentre quello di Casini gioca sulle interazioni tra chitarra, rotori per lecca-lecca e vari dildi. Se nel primo caso ci troviamo di fronte a una musica astratta e forse eccessivamente sperimentale, nel secondo si torna invece con i piedi per terra per dodici minuti distorti e sanguigni.
Infine il terzo e ultimo disco del box presenta l’opera che dà il titolo al cofanetto tutto: “La Fisica delle Nuvole” è, a sua volta, colonna sonora di una produzione teatrale con lo stesso titolo ed il medesimo concept post-atomico. Per l’occasione i Deadburger si sono trasformati da quintetto a ensemble di otto elementi, realizzando un album di grande fascino, capace d’inserirsi autorevolmente nella tradizione del rock italiano.
Dopo l’introduttiva titletrack (con voce narrante che recita Vonnegut) inizia il vero viaggio e l’ascoltatore deve soltanto lasciarsi trasportare dalla psichedelia jazzata e livorosa di “Amber” all’aggressività quasi industrial di “Bruciando il Piccolo Padre”, dalle divagazioni progressive di “Il Mare è Scomparso” al delicato songwriting della conclusiva “C’è Ancora Vita su Marte”.
Prodotto artistico a tutto tondo, il lussuoso cofanetto realizzato dalla creativa Deadburger Factory mantiene al suo interno le elevate aspettative alimentate dall’ottimo lavoro grafico di Paolo Bacilieri, verissimo genio del panorama fumettistico italiano: un prodotto di eccellenza assoluta.