Probabilmente il blues non è mai stato un genere che ho particolarmente amato in vita mia. Ma sarebbe sbagliato snobbare uno stile, un’influenza, in base a dei propri personali pre-concetti. Perchè se c’è qualcosa che non posso trascurare della musica sono proprio le influenze. Come trovarsi ad ascoltare un unplugged degli Alice in Chains e magari capire che le basi del grunge provengono anche da lì. Ci sarebbero da aggiungere anche altri ingredienti musicali importanti, ma quella sorta di tensione musicale che viene espressa, è in egual misura presente tra i due generi in questione. Oltre a questo potremmo citare anche il folk per poter iniziare a parlare del secondo capitolo di Raffaele Badas aka Hola La Poyana!.
“Tiny Collection Of Songs About Problems Relating To The Opposite Sex” è un affresco indie-folk-blues del cantautore sardo, che nella fattispecie da seguito al suo EP d’esordio “Lazy Music for Dry Skins” del 2012. Lo stile rimane intatto, fedelissimo al suo percorso anacronistico, ma pur sempre autentico e ricco di personalità . I nove brani che compongono questo viaggio, guardano altrove dal contesto da cui vengono concepite. O magari sono proprio figlie di quelle terre sarde, capaci di farci immaginare una sorta Steve Ray Vaughan con la chitarra acustica girare in quei paesaggi illuminati da un sole accecante. Proprio per questo non si può rimanere indifferenti di fronte al ritmo duro e puro di “Don’t Leave Me Alone” e “Liar”, con il loro incidere grintoso.
Ma non c’è solo ed esclusivamente un sound pieno di calore esposto in questo lavoro. Esiste anche una sorta di delicatezza ruvida presente nel disco. Vedi con “Targets” che ci riporta in mente le atmosfere minimaliste di Nick Drake che aleggiano, come anche in “I Must Go”. Mentre “Just to Say” e “The Best Way To Live” sembrano trasportarci nei tempi in cui il povero Bon Iver si scrollava di dosso tutta la propria sofferenza per realizzare “For Emma, Forever Ago”. “As Time Goes By” invece rappresenta il momento migliore del disco, per la sua intensità e per il suo finale a dir poco esaltante a colpi di slide.
Il minimalismo che compone questo disco dal titolo lunghissimo, fatto da chitarre acustiche, violoncelli e battiti di mani, lo rende un suo punto di forza, capace di farci soffermare sulla qualità di Holy La Poyana! come un progetto interessante del nuovo e indipendente panorama italiano.
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2. Targets
3. Giraffe’s Neck
4. Liar
5. Just To Say
6. As Time Goes By
7. There’s A Big Difference Between Heart And Liver
8. I Must Go
9. The Best Way To Live