Il tenace equilibrismo di Dola J Chaplin è in poche parole una incontrollabile urgenza di pensarne tre e farne mille, una creatività brillante e senza rammollimenti che si fa sentire come uno spiritato sorriso a trentadue denti. Sempre in fregola artistica eccolo ““ in questo giro – con un gruppo di amici al debutto ufficiale sotto il moniker Thee Elephant, una formazione dedita ad un rock psichedelico ibrido di taglio Sixsteen dove coabitano Milo Scaglioni (Jennifer Gentle), Simone Prudenzano e Sante Rutigliano (Oh Petroleum) e la mezza presenza di Matteo Scannicchio (Operaja Criminale), e si può dire che con questa bella “ciurma” a bordo la navigazione nel rock è garantita e viva.
Magari, forse, una necessità dell’artista di irrobustire, ampliare la sua energia fisica solitaria quella di mettersi in ditta, ed il risultato è tutto concentrato in queste dieci tracce che conservano poco ““ quasi nulla ““ del folk con cui Chaplin si era fatto conoscere, ora l’acid-rock si prende tutto, scippa l’ascolto e lo trascina nelle incontinenze espressive di una musica di carattere e ribellione dal consueto; disco fondamentale, da non sottovalutare e considerare a tutti gli effetti l’alternativa dell’alternativa, una bella rilettura di un tempo memorabile che, con la sua densità melodico/alcaloide, penetra a fondo nell’immaginazione.
Ritmi shake “In love again”, un juke-box Wurlitzer che seleziona la ballata dai sapori neri “Hole in the road”, un corpo di donna stretto in un lento immaginifico “I’m a loser” o una chitarra in tremolo che fa numeri in “Here for you” fanno antipasto per un disco che vale più di centinaia di girandole stereo, uno di quei prodotti musicali contemporanei che vive e stupisce in un tempo a ritroso che sembra non essere trascorso, mai!
2. The fool
3. Orpheus
4. Hole in the road
5. I’m a loser
6. That’s beyond the pale
7. Go to Spain
8. Here for you
9. Home
10. Summerwind