Hanno rabbia da vendere, suoni esplosivi e meditazioni allucinogene, rivoluzioni a colpi di basso e giri alternative-punk da palco impazzito, una barriera sonora oltre l’ordinario.
Sono i Progetto Panico con il loro secondo lavoro ”Vivere Stanca”. Il gruppo proviene da una intensa attività live che li porta ad affiancare anche nomi importanti come 99Posse e Lo stato sociale finchè nel 2013, a seguito del primo album ”Machiste in Paranoia” (autoprodotto) legato ad un ottimo tour, vengono notati da Karim Qqru (The Zen Zircus). Da questa fertile collaborazione nasce un disco che non può lasciare indifferenti. Non si tratta soltanto di suoni e variazioni o schemi giocati con inventiva e portati fino all’estremo, ma soprattutto di una coesione cantautoriale e di una coralità tenuta dall’inizio alla fine. Il titolo non tragga d’inganno, l’attitudine punk che permea il sound e le liriche non vive intrappolata nella solita e inconcludente atmosfera moralista; anzi, la direzione intrapresa è articolata verso una critica della contemporaneità a sfondo ironico e sarcastico.
Una soluzione che si avvicina (in parte anche musicalmente) a quella dei Management Del Dolore Post-Operatorio, ma che osservata da vicino emerge decisamente più energica: ”Luigi”, ”Anni ’90”, ”Assenza e limite”, ”Riviste” concretizzano individui alla ricerca della propria originalità e unicità in una dimensione spazio-tempo rapida e folle ma ancora intrisa di nostalgie e angosce quasi paralizzanti (dal germe ”Machiste in paranoia”), fino a sfociare in una deformazione che si proietta illuminando le insensatezze umane, una maschera in rilievo. ”Questione di quanti” molto incisiva nella sua divertente contrapposizione tra quantità e qualità insieme alla traccia omonina del disco, in chiusura, fanno dei Progetto Panico una giovane realtà italiana da approfondire e sostenere.
2. Luigi
3. Frankie Monocchio
4. Anni ’90
5. Assenza e Limite
6. Riviste
7. La mia Amica
8. Questione di quanti
9. Oh Mamma
10. Vivere Stanca
