Adorati nei giri dei grandi festivals, osannati da falangi di electropoppisti d’ultima generazione e amati da indefessi cultori dell’electro pop in complicità col dancefloor, riecco arrivare a tutta birra dalla stravagante Reykiavik il combo dei Fm Belfast con “Brighter Day”, l’ultimo lavoro di questi giovani saltimbanchi che fanno ballare sia su una qualità sbarazzina ma anche sfidando tutto quello che serve per mettere in moto l’ambizioso intento di unire groove e feeling in un’unica soluzione, ed il risultato non manca di certo.
Disco fluorescente e stroboscopico in tutte le direzioni, dieci brani in cui gli eighties fanno bisboccia in tutte le altitudini e longitudini, un marchio stilistico che si addensa e si volatizza in step alternati portando come patentini d’identità certi Klaxons, Bloc Party e – per non farsi mancare nulla ““ pure quelle sensazioni pompate di folktronica di stampo Mùm Sing along to song you don’t know, “Ears”, che ““ nel genere proposto ““ non guastano mai.
Si più si ascolta più gli 80,s sono ben marcati, e del resto non passano mai di moda, tutto nel pop elettronico o bene o male parte e ritorna da li, una calamita abbagliante che i nostri islandesi illuminano con l’effervescenza di una voglia mai repressa dei buoni stantuffi, e che “Holiday”, le atmosfere sintetiche di “Gold” e gli echi nebbiosi di “Ariel” ne corrispondono al 100% vizi e virtù.
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2. Everything
3. Ears
4. DeLorean
5. Holiday
6. Non believer
7. We are faster than you
8. Gold
9. Ariel
10. The end