Quando l’amore per la musica e le letture immaginarie della vita si palesano con l’estetica espressiva di questa giovane cantautrice americana, Ezza Rose, è difficile non rimanerne colpiti. “Poolside” è il nuovo lavoro dell’artista di Portland, un disco di nuvole, bambagia ed eleganza sopraffina che fluttua sullo stereo con l’intensità  di una pioggerellina melanconica, una soffusa essenzialità  folk-jazzly che rapisce sin dal primo brano in scaletta.

Una chitarra e una voce ispiratissima vogliono dire molte cose che magari non si possono dire con un fascio amperizzato di elettricità , e ascoltando questo disco si ha la sensazione che la vita sia una metafora di indulgenze e poesie rigate dall’anima, un insieme di emozioni rarefatte che sono una buona prova ascensionale di emozioni e riflessi dentro.

Disco notturno e caldo, trasognante e a tratti pensieroso, tutto è un trasporto intimo e personale che non sa cos’è il giorno, un ascolto mite e di qualità  massima per una scrittura che non ha nulla da invidiare a certi “grandi” della scena e dove il minimalismo prende l’agognato podio dello sfacciato; Ezza Rose è un piccolo tesoro da tenere stretto, e le sue passionalità  per il silenzio intorno e il rumore del silenzio sono sincere, basta ascoltare la tenerezza di “Loving and dreaming”, “Clowns”, “County line”, la sensazione boschiva di “Trigger”, la luna piena di “Blue sheets” o gli echi ancient folk che trasudano da “Sailboard” land per andare in apnea senza scadenza alcuna tra sogno e realtà .

Cover Album

  • Website
Poolside
[ autoprodotto – 2014 ]
Genere: Songwriting
Rating:
1. Compassion for the thief
2. Loving and dreaming
3. Baby blue
4. Clowns
5. County line
6. Tie me up
7. Storyteller
8. Trigger
9. Blue sheets
10. Daymares
11. Sailboat land