Dal 2005 i The Fire hanno portato la loro musica in giro per l’Europa, dividendo il palco con Deep Purple, Iggy Pop, Alice Cooper, The Damned, Fall Out Boy, Kaiser Chiefs, Gotthard, Satanic Surfers, Nashville Pussy e molti altri. Pescando tra i tanti successi come dimenticare pezzi che hanno spopolato le rock radio del paese? “Emily”, “Scars”, “Paralyzed”, la sulfurea “Follow me” assieme all’amica Alteria in un bagno di note made in Rezophonic, senza poi scordare che con il gruppone di cercatori d’acqua capitanato dal vulcanico Mario Riso, Olly ha portato l’incendiaria e strepitosa “Can you hear me?” Adesso arrivano con questo nuovo EP uscito il 30 settembre, “Bittersweet”.
“Sono nato e nessuno mi ha dato la password, la giusta combinazione” è il succo di “Bittersweet”, il brano iniziale dell’EP è un’ondata di potenza e chitarra distorta che prende subito alla gola. La frase estratta rende un’idea dei testi, tutt’altro che banali, della band, non tutti hanno avuto la vita facile, questo brano esalta chi si è dovuto costruire la sua strada. Potente e ritmata dalla voce tagliente di Olly, una traccia metallica e bella come non se ne sentono spesso, da appuntarsi come la voce del singer cambi tono senza problemi e la batteria che rimane sempre presente, ma senza invadere la scena più del necessario. Una riedizione della bellissima e sfruttatissima “Roxanne”, viene fuori da un cassetto dove giaceva dal 2007 e infilata nell’EP.
Al posto del sound reggaeto dei poliziotti, abbiamo manici di legno affilati e taglienti, la ritmica rimane pervasiva, invece della voce roca del pungiglione inglese la rabbiosa ugola di Olly, una cover affascinante e trascinante. Un mix tra soul made in Motown e rock born in The Fire, nata in Belgio e sbocciata adesso “She’s the one” è carezzevole, la batteria si ritrae sullo sfondo lasciando spazio alla voce ed ad una chitarra che nella seconda parte della traccia si prende ampi spazi per disegnare eleganti licks. Presente nel cd pur essendo un brano solista di Olly, “Lonely hearts” è di una bellezza devastante, il tappeto di tastiere che apre ed accompagna una voce che qui si copre di piume per alzarsi morbida e scendere suadente. E’ una di quelle canzoni di bellezza trascendentale, ti si appiccica addosso e continui a dondolarti pigramente al suo ritmo, tutto si ritrae all’orizzonte lasciando solo voce e tasti a disegnare panorami di sofisticata ed eterea leggerezza. Coverizzata per il tributo “Lemmy Knows” dei Motorhead, “Dr. Rock” rimane quella che era nata, una traccia potente e veloce dove la ritmica impazzita è padrona incontrastata. Chitarre tirate al massimo, basso imperioso, pelli percosse con violenza, in mezzo la voce metallica, sicuramente non ci si addormenta ad ascoltarla. ” Train in vain” dei mitici ed amati Clash è un tributo all’evento di beneficenza Punk Goes Acoustic dell’amico Andrea Rock, l’istrionico conduttore della trasmissione di culto di Virgin Radio, Virgin Generation assieme alla grande Giulia Salvi. Facile e ballabile giocata su ritornelli e strofe ci ricorda che gli alfieri della burnin’ London sapevano anche giocare con i ritmi ed i suoni quando volevano.
Un EP dopo una serie di LP è insolito, le band iniziano con gli EP proprio per tastare il mercato e poi passano ai full album, ma c’è un motivo nella scelta e sono proprio loro a dirlo: I nostri dischi sono fatti di canzoni che devono legare tra loro e dare una sensazione di un percorso sonoro. I nostri EP invece sono gli esperimenti o i pezzi che non potevano entrare negli album. Quelli che nell’epoca del vinile avremmo chiamato Bside. Non per questo non sono importanti, ma semplicemente sono diversi e più particolari. Un gran bel prodotto, anzi ottimo, canzoni belle, sia originali che riprese, non coverizzate, ma reinterpretate, la voce di Olly è sempre eccellente e tutti gli altri della band sono eccellenti nel suonare il rock come si deve. Chitarre affilate, la ritmica sempre presente a dare sostanza, un disco che ha l’unico difetto nell’essere “solo” un EP. Aggiungiamo per finire che questa volta la foto di copertina è uno scatto molto speciale che ha come soggetto la bellissima Francesca Du Demon, moglie proprio di Olly Riva.