Dopo le affannose release degli ultimi strali del 2k14, era tempo di grandi ritorni e il 2015 non si fà attendere accogliendoci subito con la nuova fatica, la quarta, dell’infinito leader del “‘Collettivo di Animali’ più famosi del mondo. Eh si perchè il nostro Panda Bear ha un passato importante cui rendere conto, ma a quanto traspare da questo neonato “‘Panda Bear Meets the Grime Reaper’ i banchi di prova non spaventano il buon Noah Benjamin Lennox che riesce addirittura a superare sè stesso creando un mix assolutamente originale e fuori da qualsiasi schema di definizione.
Dalla opening “Sequential circle”, un lungo mantra fatto di suoni astrali e tappeti di synth che subito danno il benvenuto in quello che sarà una lenta e regolare discesa in un’altra dimensione, si giunge alla psichedelica “Mr Noah” hit cyber-punk dal gusto tutto 80’s perfettamente impreziosita dalla voce di Lennox che la fà da padrone per l’intero album. I vocoder di “Crosswords” mantengono alta l’adrenalina diventando un vero e proprio strumento aggiuntivo all’impalcatura ritmica progettata dal “‘ragazzo d’oro’ di Baltimora.
“Butcher Baker Candlestick Maker” è il pezzo che inaugura la seconda fase del disco e subito l’anima cantautoriale, eredità dei lavori precedenti, “Tomboy” su tutti, emerge prepotentemente facendo trasparire la carica emotiva che si cela dietro a questo lavoro che proprio dalla cantilena del singolo “Boys Latin” ai glitch noise di “Come to your senses” giunge alla malinconica “Tropic of Cancer”, scritta per il padre di Noah scomparso di recente, e vero e proprio apice ideale dell’intero album in cui viene finalmente sublimato l’incontro simbolico con il triste mietitore del titolo, in un pezzo di rara bellezza. In un sensoriale continuum si inserisce subito “Lonely Wanderer”, una dreamy-ballad che cela tutta l’inquietudine che, a dire la verità , sembra un leit motiv latente in quasi tutto l’album, e la beachboysiana “Principe Real” che ormai chiude il cerchio accompagnandoci verso le conclusive “Selfish Gene” e “Acid Wash”.
“Panda Bear Meets the Grime Reaper” è un album sofferto, di metamorfosi e accettazione di una nuova natura, una metamorfosi artistica, personale, narrata con la delicatezza di un bambino accortosi di essere uomo troppo in fretta. Mi piace pensare che la prima missione di ogni artista sia quella di condividere sè stessi completamente nella propria arte e sicuramente, in questo, Panda Bear non ha fallito.