Dopo l’uscita dell’omonimo disco d’esordio che ha veramente messo quasi ma quasi tutto d’accordo, ho iniziato a seguire i Django Django con molta curiosità sui social. Si capisce la natura erudita e zeppa di conoscenza musicale. Una cultura in stile “Alta Fedeltà ” che permette l’ascolto dei pezzi, già altamente positivo, sotto una luce diversa, più soddisfacente. Vinnie Neff, Jim Dixon, Tommy Grace e Dave Maclean ci sanno fare e conoscono davvero tanta roba. Sezioni ritmiche incredibili, incastri tra percussioni e bassi geniali, le voci corali in perfetto stile Beach Boys, synth ed elettronica a supporto di melodie orecchiabili che non posso proprio più uscire dal vostro corpo. Il singolo “First Light” è l’esempio sintesi della verve della band. Siamo sulla scia del primo disco con “Born Under Saturn”. Divertirsi tanto far divertire altrettanto. Non è da tutti fare un disco che comprende surf, indie, pop, disco e house. Dal concertone in stile Glastonbury al club disco passando per una paio di pinte di birre. Non manca la voglia di psichedelichizzarsi durante la forse eccessiva durata del disco nei 13 brani che lo strutturano.
Il pezzo d’apertura “Giant” è l’apertura per eccellenza, azzeccatissima con qualche sfumatura Depeche Mode che non guasta. Scorrendo la tracklist di Born Under Saturn si ha la sensazione di un leggero spostamento del baricentro musicale della band, più rivolto al mainstream, al pop, alla disco di oggi, figli dell’idea e del concetto di band contemporanea che non disprezza l’ala più commerciale e orecchiabile. Ovviamente non stiamo parlando di Roger Sanchez o di David Guetta e tutti i vari Djs che ci tempestano con le loro serate nelle disco e nei locali di tutto il mondo. Ogni pezzo di Born Under Saturn ti riporta indietro nel tempo, i tempi del cantato psichedelico e prog e suoni urban, jungle e industrial. A vostro padre possono non piacere i Gorillaz e i Daft Punk ma alle melodie e ai ritmi dei Django Django vi dirà di si.
Il risultato è un disco complesso ma immediato, fresco e diretto che potrebbe farvi impazzire nella dancefloor. Wow chi sono questi? sto pezzo spacca. Ecco.
Credit Foto: Fiona Garden