“Cafè Jerusalem” è l’undicesima tappa sonora per i Radiodervish e di una carriera artistica di successo, di una formidabile ibridazione tra Mediterraneo e Medioriente che si fa viaggio, sogno e cultura insieme, arte in cui colore e anima si uniscono in una estetica poetica inestimabile.

Nabil Salameh e Michele Lobaccaro come sempre ““ ed ora in questo nuovo lavoro – fanno sprizzare tutte le essenze di un meticciato cuore spalancato che vuole abbracciare due mondi vicini e distanti, tutto il profumo speziato di poesia, arte e anelito di pace, si di pace fraterna. Nove brani, nove onde romantiche e malinconiche che portano l’ascoltatore a volare alto, a librarsi tra soli e mari da unire, e tutto nel giro di arpeggi di loud, incanti mistici, dune di sabbia, pompelmi gialli e thè alla menta e cardamomo, praticamente il punto di ristoro ideale per il corpo e mente, compreso lo spirito.

Radiodervish oltre che una formazione è un luogo ipnotico dove ascoltare storie e palpiti, parole e sospiri che danno comunque una pace interiore, e tracce come la sinuosità  serpentina di “Cardamon”, il pop etnico “Hakawati”, l’aria tersa che spira in “Musrara” e la sognante e conturbante “Jaffa gate” non fanno altro che intrecciare il battito primario e il flusso incessante di una passione forte, talmente forte e dolceamara da risultare amore oltre l’amore.
Bellezza a chili!