Mi spiace di riuscire a parlarvi soltanto ora riguardo “Mute Swan”, pregiato album d’esordio del producer di Brooklyn: come suggeriscono i lavori precedenti, pubblicati anche dalla berlinese Project Mooncircle, il suono di Praveen Sharma (questo il vero nome di Braille) si muove delicato e agile tra abstract hip-hop, wonky e r’n’b digitale. Una versione più pop-oriented di quanto proposto dal nostro Godblesscomputers, ma è differenza dei lavori di Lorenzo Nada (quasi interamente strumentali) questo “Mute Swan” è un album che convince soprattutto nei numerosi featuring vocali, affidati anche a nomi importanti come Angelica Bess e Jesse Boykins III.
Proprio i quattro brani che vedono protagonista la cantante dei Body Language e il talentuoso ma sottovalutato soul-singer afroamericano sono gli episodi migliori: dal wonky spastico di “Better Than Nothing” alle reminescenze rispettivamente bluesy (in “Ports”) e drum’n’bass (in “It’s All Right”) la presenza duttile e suadente di Angelica è sempre un valore aggiunto, mentre Jesse è splendido come al solito nel trip-hop minimalista di “I Assume”.
Fosse uscito un paio di anni fa, sarebbe stato indubbiamente un ascolto più significativo ed iconico, ma, andando oltre mode e generi, “Mute Swan” di Braille è veramente uno scrigno di musica pregevolissima.