Album intrigante questo “Arced”, quarto lavoro per gli scozzesi Cymbient al comando di Andy Fung, una sostanza sonora melodica che si impasta con psichedelia straniante, arie classiche, da camera e leggere combustioni west-coast “Sunlight curves”, una combine che, una volta innescata, confonde la mente di piacere, lasciando “on air” quelle sensazioni alcaloidi che tanto hanno bruciato i neuroni e punti di conferma a chi cavalcava la ribellione “metafisica” dei 60/70.
Dieci brani in scaletta che stesi su languidi pads di chitarra Gilmouriana Arced, pop “Outward bound”, “blues All alone at sunrise”, qua e la Grateful Dead West Coast, Future is pure lights e alterazioni vocali “Pre-flight mode”, prefigurano ““ e lo fanno più che bene ““ un ascolto “a testa per aria” come a cercare un sogno sfuggente di caldi tempi andati, a metà tra sbronze rarrefatte e risvegli scoordinati, ma tutto sulla bilancia dio una bellezza storta, veramente storta.
Disco armonico e prolisso, delicato e vanesio fin dentro i pertugi più irraggiungibili, per questo idoneo per apnee e stage diving tra onde e risacche di ricordi senza fine.