E’ soltanto il terzo album, ma dopo dieci anni di attività i Farmer Sea si sono fatti decisamente valere dando un contributo sostanzioso al panorama della musica indipendente italiana. Spinti dall’energico Marco Bianchi (Drink to me, Cosmo) il sound ha impresso il suo marchio di fabbrica attraverso una matrice psychedelic con l’uso di sintetizzatori e abbondanti riff semplici e incisivi.
“Happiness (Ocean/Space #2)” possiede tutte queste qualità . E’ un lavoro decisamente pulito, nonostante numerosi cambi di contesto, cammina sempre all’interno di una linea indie/alternative. Più studiata e riflessiva appare “Nice Places” dove i synth ne caratterizzano l’andatura, anche il ritornello che esplode per andare al centro di tutti i suoni chimerici, è proteso ad un equilibrio ben studiato. Ma poi i torinesi hanno osato davvero con “Goodbyes (Marvin Gaye Overdrive Blues)”, un mood californiano che ben esprime la direzione, almeno fino a “Comes a Day” e “We Were Amazing”, chiavi assolute del disco.
Un album in movimento dunque, che non lascia spazio a vie fuga. Siamo immersi in ogni goccia di Nobody listens, Nobody care nella sua coralità manifesta nella padronanza di suoni e variazioni stilistiche assolutamente non comuni.
Un sincero applauso per la terza dei Farmer Sea, un gruppo da seguire con attenzione.