Se siamo tornati noi, significa che siete tornati anche voi.
Così i Ministri hanno salutato mercoledì 21 ottobre il pubblico dello Studio Foce di Lugano. La data svizzera è stata la prima del tour che segue l’uscita di “Cultura Generale”, ultimo album del gruppo milanese pubblicato il 18 settembre scorso, a distanza di due anni dal precedente “Per un passato migliore”.
Secondo la definizione del gruppo, è l’album più onesto, meno elaborato e costruito, più spontaneo. Caratteri che non sono assenti anche nel live, insieme a una buona tensione ritmica che innerva l’ora e mezza di concerto. L’interazione con il pubblico è per lo più limitata a qualche battuta, spesso (auto)ironica, tra un pezzo e il successivo, per essere, poi, fomentata da un coraggiosissimo (dato il pubblico numericamente ristretto ma fisicamente compatto) stage diving.
Se pare partire con qualche incertezza (ma, del resto, va tutto bene: ci vuole tempo per ricominciare), il gruppo recupera ampiamente nella seconda parte di live, quando a brani del nuovo album si alternano pezzi da più tempo noti: la qualità sonora, strumentale e vocale, è molto buona; il ritmo complessivo è trainante.
Scaldata l’atmosfera (anche non in senso strettamente figurato), dall’energia sudata dei Ministri ci si lascia, in varia misura, coinvolgere: la prima fila davanti al palco è presidiata da alcune giovanissime, che, braccia alzate al soffitto, non mollano la prospettiva privilegiata sugli attori in scena.
Nelle retrovie, mani infilate in tasca e cappuccio calcato in testa, qualcuno muove appena le labbra o batte un piede a ritmo. Qualcun altro, in un momento di silenzio, intona “Alexander Platz”, brano di Battiato di cui i Ministri proposero una cover nel 2010. Verso la conclusione, vengono avanzate richieste per sentire i pezzi più amati. Le note di “Abituarsi alla fine” pongono, però, in modo irrevocabile, la parola fine.
SETLIST
Cronometrare la polvere
Balla quello che c’è
Comunque
Gli alberi
Idioti
Macchine sportive
Le porte
Mammut
Tempi bui
Bevo
Noi fuori
Diritto al tetto
Spingere
Sabotaggi
Una Palude
Abituarsi alla fine