Escono allo scoperto i Kill Your Boyfriend. Dopo aver pubblicato uno split-album con i New Candys ci riprovano con il vinile “The King Is Dead”, dove parlano dello smarrimento e del declino di questa società , con quattro brani per lato, introdotti da corridoi new-wave, per un totale di dieci tracce.
Seguendo la logica tipica dei vinili, “The King Is Dead” ricrea due atmosfere: da un lato più chiara e ricca di speranza, dall’altro oscura e quasi rassegnata. In “Frank”, “Jesse” e “Lewis” si percepisce una chitarra dal marchio dark, come quelle di Daniel Ash dei Bauhaus, mentre in “Alan”, “Martin” o “Rudolph” spicca del synthpunk, riconducibile ai Suicide.
E’ un buon esordio, promette bene e incuriosisce l’ascoltatore a voler vedere i Kill Your Boyfriend dal vivo.
L’album è dunque una combinazione di new-wave, shoegaze, elettronica e post-punk, con la partecipazione di Vittorio Demarin (ex Father Murphy e Dirty Beaches), il tutto pennellato da Luca Giovanardi dei Julie’s Haircut, nella doppia veste di tastierista e co-produttore insieme agli stessi KYB.