Classe 1982, livornese, Filippo Infante debutta con “Circles”, disco autografo con lo pseudonimo Nu.. Attivo nel mondo musicale dalla metà degli anni zero, ha iniziato a suonare con i Vision of Johanna e i Lip Colour Revolution – con cui arriverà a esibirsi allo Sziget Festival – fino alla decisione di creare il progetto solista Nu., a cui dedicherà tutto il 2014.
Così “Circles” diventa un diario musicale, intimo e introspettivo, con qualche pagina dedicata a riferimenti letterari come Bukowsky, Hunter S. Thompson o Jack London, ispiratore per il nome del disco.
Registrato in home-recording, l’album si presenta con otto brani – più la ghost-track ” A song for” – dove Nu. è autore e anche curatore degli arrangiamenti, coadiuvato da una schiera di amici e musicisti del collettivo musicale Inner Animal Recordings.
Brano d’apertura è la stessa title-track, primo singolo estratto, che mette a nudo l’animo dell’autore; in “Neon Epiphany” e “She’s Him” esce allo scoperto con dell’elettronica – abbastanza grezza – che racconta a pieno le esperienze e gusti musicali dell’artista labronico, mentre in “All I Get” diventa più marcato il lato ritmico, così come in “Electro II”, fin troppo zuppo di glitch.
“Circles” è stato mixato presso il 360 Music Factory (studio utilizzato in passato anche da Appino e Bobo Rondelli), mentre il mastering è stato affidato al Mystery Room Mastering Studio di Milwaukee, il che dimostra impegno e dedizione spesi maggiormente per la produzione che per la cura del songwriting e degli arrangiamenti, elementi fondamentali per la creazione di un album, ma che nel nostro caso, non raggiungono la sufficienza.