Tra i pionieri dell’indie-rock romagnolo, i i cinque Sunday Morning hanno fatto trascorrere quasi un intero decennio per dare un seguito all’esordio datato 2006, “Take These Flowers to Your Sister”: sembrava quasi che la storia fosse finita lì, ma a maggio di quest’anno è finalmente uscito “Instant Lovers”, un album che probabilmente non ha ricevuto quanto avrebbe meritato (uno dei motivi per cui, anche noi, lo stiamo recuperando con grosso ritardo).
Dieci tracce dal forte sapore analogico e americano: le coordinate del gruppo cesenate inglobano infatti tutto quell’universo rock che muove da Neil Young e arriva fino al country declinato post-rock dei Wilco migliori. Così il disco riesce a muoversi su territori certo non inediti, ma riletti con grande personalità (la dimostrazione migliore in una “41.73 Faith” che avrebbe fatto apparire qualsiasi altro gruppo come dei semplici e tristi epigoni): dai sette minuti belli muscolosi di “Johnny”a tutta una serie di delicatezze (“Lost”, “Magdalene’s Room”) che trova nella conclusiva e acustica “Ocean” il giusto punto di arrivo.
è bello ritrovare, dopo tanti anni, i Sunday Morning in una forma così smagliante: “Instant Lovers” è un disco a suo modo perfetto, con un equilibrio ed una cura, una passione che sono rari da trovare.