#10) BENJAMIN CLEMENTINE
At Least For Now
[Behind]


I wonder how old are you now as you are reading this. How long have I been gone? Do you remember anything of our time here, when we were starting a different, unknowable life? Can you believe that your parents once came so close to breaking?

#9) TITUS ANDRONICUS
The most lamentable tragedy

[Merge]

La sua terapeuta lo chiama assecondare, io lo chiamo amore.

Farsi intervistare, dice il cantante dei Titus Andronicus, è più economico che andare in terapia. Scrivere un disco immenso sulla propria condizione e non usarla come giustificazione non so se sia meglio della terapia, ma funziona piuttosto bene.

#8) HEROIN IN TAHITI
Sun and Violence

[Boring Machines]

I luoghi non sono uno sfondo dove sfiliamo le nostre ombre.

Sono terra e carne, vento, respiro, luce, storia che non si è mai fermata e mai si fermerà .
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#7) GRIMES
Art Angels

[4AD]

LEGGI LA RECENSIONE

All I ever did was drive the familiar loop of surface streets I knew, smoking cigarettes, blasting the heat with the windows down on winter nights.

#6) jennylee
right on!

[Rough Trade]

Jenny Lee suona il basso nelle Warpaint, ama certi anni ’80 poco colorati e ci ricorda una cosa: che la sua inarrivabile ficaggine è migliore della tua. Questo è un disco di 10 tracce che esce a Dicembre e che ascolterai per i prossimi 12 mesi.

Questa è la storia che non volevo raccontarti quando ero la tua ragazza. Tu continuavi a fare domande, insistevi, e le tue supposizioni erano così spaventose e specifiche. Facevo la mantenuta? Belvedere era come il Nevada, dove la prostituzione è legale? Stavo nuda tutto l’anno? La realtà  cominciò a sembrarmi arida. E col tempo arrivai a capire che se la verità  sembrava così vuota, probabilmente non sarei stata la tua ragazza ancora per molto.

#5) SUFJAN STEVENS
Carrie & Lowell

[Asthmatic Kitty]

LEGGI LA RECENSIONE

Non un progetto artistico, ma la tua vita.

Scrivo perchè abbiamo vissuto insieme, perchè sono uno di loro, ombra tra le loro ombre, corpo vicino ai loro corpi: scrivo perchè hanno lasciato in me un’impronta indelebile e la scrittura ne è traccia, il loro ricordo muore nella scrittura; la scrittura è il ricordo della loro morte e l’affermazione della mia vita.

#4) BODUF SONGS
Strench of Exist
[The Flenser]

You will lose the one you love.

They will all go. But even the earth will go, someday..
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#3) IOSONOUNCANE
DIE

[Tannen]

C’è qualcosa di inquietante nelle migrazioni degli stormi in mezzo al cielo: se i cambiamenti climatici hanno scombinato le stagioni, se ogni tanto guardi su e sembra quel film di Hitchcock che sai, non importa, l’effetto finale è affascinante lo stesso. Tipo “DIE”, che è pure il disco italiano dell’anno e un po’ di più.

Era stato un lampo, tranne che a bruciare adesso era solo lei.

#2) COLI STETSON & SARAH NEUFELD
Never The Way She Was
[Constellation]

La nostra vita, un lungo paesaggio che rimane dopo di noi. I viali, alle cinque di mattina, gli uomini con le borse di plastica, la pioggia che non finiva. Ti dicevo: sarà  un giorno bellissimo. Non parlavi, qualche metro più avanti, e io guardavo dove i passi erano i tuoi.

Ti giravi, gli occhi come una cosa vera del mondo, di tutto il mondo.

#1) KENDRICK LAMAR
To Pimp A Butterfly

[Aftermath/Interscope]

LEGGI LA RECENSIONE

Nell’anno di Baltimore, Freddie Gray e i libri di Ta-Nehisi Coates, arriva Kendrick Lamar e scrive il disco che è un’epica, è un ricordo, è un dialogo con 2pac che riprende da dove si era interrotto.

We were in the water together swimming. But there wasn’t a life raft. So, eventually, we kind of had to learn to swim well, breaststroke, sidestroke, or whatever, to try to get to the mainland. Try to find a ship, whatever the case may be. Some niggas didn’t realize how they could swim so they just fucking drowned. Some niggas found land, some niggas found a ship.