Dalla Sardegna passando per l’Inghilterra e volando fino su Marte: il percorso delle Lilies On Mars per l’appunto – è una triangolazione perfetta, nascosta anche nell’art-work di “AGO”, concentrato stilistico di pop elettronico che suona come una perfetta equilibratura tra The Knife, Mùm e la primissima Grimes.
Uscito per la Lady Sometimes Records, “AGO” è il quarto album del progetto di Lisa Masia e Marina Cristofalo, scritto al ritorno a casa dopo il lungo tour che le ha viste calcare i palchi di mezza Europa e degli States.
Le sensazioni che il disco ci consegna sono quelle di un lavoro onirico, che rilassa e inebria, sostenuto dall’elegante elettronica sperimentale di stampo BBC Radiophonic Workshop, di paternità – anzi, maternità – di due omologhe delle Lilies come Delia Derbyshire e Daphne Oram.
“Stealing” apre la sequenza di questo cammino quasi introspettivo che pervade per tutto il disco, con una melodica marcatamente synth-pop e ballabile dove echeggiano delle eteree voci; andando avanti ci imbattiamo nell’elettronica dal gusto retrò di “Dancing Star” e “It Might Be”, per poi farci stupire dal darkwave di “From The Earth To Above” o dal loop dream-pop di “Rachel Walks By The Sea”.
Le Lilies On Mars dimostrano ancora una volta che esiste la possibilità di uscire non solo dagli schemi geografici dello stivale, ma anche sonori, dove il gioco di intrecci vocali e la riscoperta di un’elettronica sperimentale fanno sì che il loro sound suoni come qualcosa non extraterrestre ma pienamente extraeuropeo, cosicchè AGO rimette speranza, respiro e nuove prospettive all’export musicale italiano.