Il roBOt, festival di musica elettronica che si tiene ogni anno a Bologna sembra avere un futuro più che mai incerto.
Antonio Puglisi, responsabile della comunicazione del roBOt, intervenuto ai microfoni di Radio Città del Capo tira le somme dell’ultima edizione
Quest’anno è successo che la crescita che avevamo previsto purtroppo non c’è stata nonostante il grande investimento che abbiamo fatto sia in termini di proposta musicale sia in termini di comunicazione.
I costi festival sono quasi totalmente sostenuti dalla vendita dei biglietti, solo il 10% proviene da found raising privato e pubblico.
Puglisi entra con più precisione sul fronte bilancio:
Se non vengono le persone previste ovviamente ci troviamo in difficoltà economiche, ed è quello che è successo. Quest’anno non sono venute circa 6.000, 7.000 sul numero totale previsto. Considerando un biglietto di 40 euro a testa più evenutale bar potete immaginare e quantificare l’ammanco che abbiamo registrato.
Il buco di bilancio sarebbe quindi di circa 300.000 euro dovuto quasi esclusivamente ad un numero di presenze inferiore alle stime iniziali.
Ad oggi è lunga la lista dei creditori che aspettano di vedere saldate le loro prestazioni: artisti, fornitori, cassieri, baristi, addetti alla comunicazione, collaboratori ma anche partner pubblici come BolognaFiere.
Siamo persone serie – precisa sempre Puglisi nell’intervista a Radio Città del Capo – e durante questi anni di attività abbiamo sempre pagato tutti e premiato chi se lo meritava. Stiamo studiando un modo per uscire dalle difficoltà sorte quest’anno e il trattamento riservato a cassieri e baristi è stato riservato anche ad artisti, dj e performers.
Stiamo contattando tutti per spiegare la situazione. Per il futuro è necessario trovare dei partner che ci aiutino a sviluppare il festival anche in altre direzioni eventualmente. Abbiamo incontrato diverse persone che hanno dimostrato interesse e ci hanno dato la loro solidarietà .
Qui l’intervista a Radio Città Del Capo: