Il prolifico talento creativo dei The Scrap Dealers non arresta il tiro. Eccoli col nuovo album, “After thousand blows”, una massa esorbitante di rock psichedelico “Walking alone” che nel tratto di sei tracce contagia l’ascoltatore in maniera “peccaminosa”, una originale cosmogonica elettrica che segna punti nei vortici acuti dell’underground internazionale.
Il quintetto belga dipana un magnetismo sonoro eccellente, una corrente artistica di dinamiche e visioni “allucinate” che molto traggono linfa da lontani fine Sessanta americani, Shocking Blue “She doesn’t wanna leave your mind” e altri, fino a captare sintomi moderni di Ty Segall “Keep my silence safe” o Jay Reatard “I’ll never be like you”, un labirinto stratificato di oscillazioni, mesmerismi e “fumate” a go go che circolano lungo la tracklist come in un bardo futurista e vertiginoso d’altri tempi.
Non mancano colpi shoegazer a chiazzare l’ascolto “I lost my faith”, come il tocco beat sornione a completare l’ascolto “That’s what we call love”, si non manca nulla in questo bel disco made in Liegi, tutto è in ordine e scattante per suggellare uno sperabile sodalizio con la massa d’orecchi internazionale che aspetta trepida nuove ‘nuove’ dove poggiare il cuore.