“Pilot” è il primo lavoro dei Lags, band post hardcore romana, formata da Antonio Canestri (voce e chitarra), Andrew Howe (batteria), Daniele De Carli (basso) e Luca de Santis (voce e autore dei testi).
Il disco è concepito come un diario di bordo di un viaggio che la band è decisa a condividere con il proprio pubblico. L’effetto comunicativo è a dir poco efficace.
Composto da 11 tracce tutte sotto i 3 minuti, “Pilot” è un album che lascia il segno sin dal primo ascolto.
Coniugando un ritmo esplosivo (gran lavoro alla batteria di Howe), chitarre sporche e potenti e un cantato che si va a discostare da quel tipo di hardcore emozionale che ha spopolato negli ultimi anni, l’album risulta essere una miscela perfetta che entra in testa e lì rimane per diversi giorni.
L’ispirazione è sicuramente votata a band come At The Drive-In e Cloud Nothings e mai finiremo di ringraziare i 4 romani perchè nella penisola la scena hardcore sembrava ferma ad una palude creativa da diversi anni.
Ma “Pilot” non va a scavare solo un solco con il recente passato da un punto di vista di originalità sonore e arragiamenti contagiosi, è saturo infatti, anche di un’impellenza comunicativa che traspare in quasi tutti i testi: il ruolo della fede nella vita moderna, la frustazione dinanzi ad una calsse politica sempre più indatta a soddisfare i bisogni del paese(“Turbin” e “Solid Gold”), i rapporti logorati sia dalla distanza che dalla vicinanza (“War Was Over” e “Queen Bee”) e la paura generale per un futuro che appare tetro (“The Flight of the Flies”).
“Pilot” è un album immediato pieno di rabbia per un’esistenza votata all’equilibrio dello stare in bilico su una fune e pubblico da cui deriva l’urgenza di comunicare questo stato d’animo ad un pubblico sempre più vasto e fa dei Lags una band dal sicuro respiro internazionale. Chissà se i nostri riusciranno a conquistarsi una fetta di attenzione esportando un genere che non appartiene storicamente alla nostra cultura musicale.
In attesa di vederli live, in bocca al lupo!