Torino è cambiata, anzi, sta ancora cambiando, almeno dalle Olimpiadi e forse anche da prima, in un processo che l’ha portata ad incanalare la propria vocazione industriale verso nuovi orizzonti, un fermento creativo che in tutte le città degenera spesso, e banalmente, in abuso edilizio ma da quale la musica non può che trarre giovamento e sarebbe interessante dilungarsi su come il risveglio del capoluogo sia coinciso con un risveglio dell’intera regione. Il Piemonte del giorno d’oggi può vantare una proposta musicale notevole sia in termini artistici che per quanto riguarda gli eventi , basti ricordare il Collisioni di Barolo, il Kappa Future Fest, il Flower festival ma a distinguersi particolarmente nell’ultimo quinquennio è il caso di un minuscolo paesino della Serra Morenica, Chiaveranno, il borgo medioevale che ospita A Night Like This, un piccola favola che ogni luglio si svolge sulle sponde del lago di Sirio.
Abbiamo fatto due chiacchere con Erica per scoprire come è nata questa manifestazione.
Allora, spiegaci come è nato A Night Like This, chi l’ha ideato e perchè avete scelto proprio Chiaverano come location?
A Night Like This + nato una sera di qualche anno fa al Fib di Benicassim mentre Ceci e Max ascoltavano i live dei Porthisead e degli Arcade Fire. Si è materializzata piano piano l’idea un po’ pazza di provare a ricreare l’atmosfera magica dei festival europei, nel paesaggio italiano.
Volevamo una location che fosse bella e immersa nella natura però, che avesse una valenza anche turistica. Dopo aver girato in lungo e in largo siamo “approdati a Chiaverano”, un paesino medioevale con tutte le caratteristiche che stavamo cercando, oltre ad un’amministrazione comunale intelligente che voleva investire nella cultura e nel turismo.
Quali festival vi hanno ispirato particolarmente?
Sicuramente il Fib, ma anche e soprattutto Ypsigrock che per l’Italia è sicuramente il modello più vicino al nostro ideale di festival. Con le dovute differenze (ad esempio noi abbiamo molti più gruppi italiani), ci sono però delle somiglianze soprattutto nelle scelte stilistiche della direzione artistica e nella indipendenza della produzione.
La cosa che più mi ha colpito avendo avuto la possibilità di partecipare come volontario l’anno scorso è stata il coinvolgimento degli anziani. Lo staff del ANLT è certamente composto per la maggior parte da ragazzi ma al di fuori di questo esiste un esercito di “vecchietti” che permettono il regolare svolgimento del festival
è qualcosa di unico in una realtà così piccola,una situazione fantastica, signori e signore che non si contraddistinguevano solamente per l’estrema gentilezza ma anche per un apertura mentale fuori dal comune. Non solo erano orgogliosi che una manifestazione del genere potesse svolgersi a Chiaverano ma si dimostravano del tutto disponibili nei confronti dei ragazzi. Mi sono rimaste impresse alcune scene: temerari pensionati sottopalco a godersi concerti di gruppi a loro sconosciuti, una signora indaffarata a produrre il ghiaccio per i cocktail dell’after party alle 4 del mattino. Poesia . Come si è creata questa alchimia col paese?
Chiaverano è un paese che anche grazie all’attuale amministrazione comunale, ospita molte attività : ha un bellissimo teatro, durante l’anno si svolgono un festival di fotografia naturalistica (della rivista Oasis) e uno di artisti di strada. Questo un po’ anche grazie ad A NIGHT LIKE THIS festival che ha dato il via 5 anni fa, risvegliando lo spirito attivo e anche il piacere di divertirsi che spesso nei piccoli paesi restano sopiti.
è verissimo che soprattutto gli anziani partecipano e aiutano tantissimo, a volte anche più dei giovani che invece magari cercano nelle grandi città il divertimento, ma credo che le opportunità , culturali, turistiche, commerciali e sociali di un evento come questo comincino ad essere riconosciute da tutti.
In fondo ANLT non è solamente un opportunità redditizia per Chiaverano è anche una manifestazione rinomata per la valorizzazione dei prodotti locali, siete sempre stati famosi per i vostri mercatini e per i foodtruck a km zero.
Fa parte dell’esperienza festival a 360 gradi che vogliamo offrire a chi viene da noi. Passare un weekend nella natura, ascoltando musica e degustando prodotti tipici, magari dopo aver fatto un giro nelle bancarelle del mercatino o per le mostre di fotografia, pittura, design, crediamo sia un modo diverso e appagante per chiunque di fare turismo, per non parlare dei tuffi nelle acque del Lago Sirio!
Un’altra causa in cui siete coinvolti è la promozione di giovani artisti. Anche quest’anno ci sarà un area adibita alle esposizioni?
Certamente ci teniamo moltissimo e infatti ci saranno mostre sia il venerdì che il sabato. Ci sarà la mostra personale di Roberto La Forgia, illustratore de Il Fatto Quotidiano. Poi ci sarà la mostra ufficiale di A NIGHT LIKE THIS Festival, Crash, curata da Gianluca Gramolazzi, che ospiterà opere e performance molto diverse tra loro. Inoltre ci saranno laboratori per bambini, live painting e mostre fotografiche a cura di Igworldclub, Oasis e Chiaverano Photogroup. Diciamo che non ci facciamo mancare nulla.
La quinta edizione del ANLT sarà la prima a svolgersi su due serate. Avete raggiunto quest’obbiettivo attraverso un’iniziativa molto particolare. Vuoi raccontarcela?
Abbiamo intrapreso la strada del crowdfunding sulla piattaforma francese Ulule. Attraverso le donazioni in cambio dei nostri rewards il pubblico più fedele e affezionato ci ha consentito di raccogliere fondi sufficienti per autoprodurre il secondo giorno di festival (il venerdì appunto). è stata un’avventura, perchè fino all’ultimo non sapevamo se ce l’avremmo fatta e quindi tutta l’impostazione del festival è rimasta in attesa, ma alla fine è stata una grandissima soddisfazione sapere che così tante persone volevano bene al festival e soprattutto desideravano che si allargasse.
La prima volta che ti intervistai ti posi questa domanda “Dalla prima edizione(2012) in cui ero presente ad oggi le cose sono cambiate molto. Ora la line up è molto più coerente. Avete, come dire, trovato la strada, la mood del festival?”. Credo sia una domanda ancora valida e aggiungerei, come avviene la selezione dei gruppi del ANLT?
Un po’ si impara, un po’ si affina, ma da sempre credo abbiamo seguito il nostro istinto e il nostro gusto. La selezione avviene ascoltando tutto quello che ci mandano e andando a vedere più live possibile. Poi certamente tanto fa l’intuito e il gusto che ci viene dall’aver suonato in tutto il mondo e in tante situazione per molti anni. Anche noi della produzione alla fine siamo tutti musicisti.
In effetti, a mio avviso, quest’anno avete alzato l’asticella di un ulteriore tacca. Non per sminuire il valore dei gruppi passati nelle precedenti edizioni, non è un discorso legato ai meriti artistici ma i Temper Trap sono veramente un big name. State portando a termine un discorso legato all’internazionalizzazione del festival o è solo una vocazione? Avete iniziato a riscuotere consensi anche all’estero?
L’idea è sicuramente di puntare alla qualità dei festival europei, senza trascurare mai gli artisti italiani, ma anzi cercando di scegliere quelli con una vocazione internazionale e che possano a loro volta apprezzare la strada e il mood del festival. Di turisti stranieri ne abbiamo tanti, non avendo una line up a prevalenza straniera forse è un po’ presto aspirare anche ai riconoscimenti, ma ci lavoreremo. è sicuramente tra gli obiettivi futuri.
Con le serate raddoppiate raddoppieranno anche gli after party? Chi si esibirà quest’anno?
L’afterparty resta per ora solo quello di sabato notte. Quest’anno poi avremo un bellissimo live dei Celluloid Jam, oltre ai djset di Mattia Barro (L’Orso) e di Mabri in chiusura, per poi andare a tuffarci tutti stanchi ma felici nel lago Sirio aspettando l’alba. La mattina dopo poi ci saluteremo con gli unplugged del Lake me up sulla piattaforma del Lago Sirio, con gli Old Fashioned Lover boy, Marianne Mirage e Mr Alboh.
Ma poi lo sai, hai visto l’afterparty: ballare nel bosco di notte, subito dopo il festival, è davvero una figata.
Sito Ufficiale A Night Like This Festival
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