Pietro Spinelli nasce come pianista, diplomato al conservatorio, di estrazione classica, ma ben presto si avvicina alla musica leggera, impegnandosi come tastierista in alcune band: il trasferimento a Berlino lo avvicina poi all’elettronica e, dopo lunghe riflessioni di fronte ad abbondanti piatti di pasta, nasce il progetto solista Cucina Sonora: ai tasti del pianoforte si aggiungono così tappeti elettronici ispirati a suoni internazionali, tra pulsazioni house mai così casalinghe e influenze jazz, atmosfere sci-fi e visioni tipicamente british.
L’ep omonimo arriva dopo un percorso avviato sul finire dello scorso anno: prima sono arrivati, a distanza di qualche mese l’uno dall’altro, un paio di singoli (molto convincente il secondo, “Tappa”) ed infine questo piccolo esordio ufficiale, che contiene tre tracce inedite e una manciata di remix e vede il supporto dell’etichetta toscana Toys For Kids Records.
Nonostante il gran gusto nelle melodie che rende l’ascolto spesso piacevole, ma forse un poco scontato, spesso le due anime di Cucina Sonora non riescono a fondersi perfettamente, lasciando come l’impressione di velleitari barocchismi di piano forzatamente inseriti su brani elettronici.
Non mancano le idee nè le capacità tecniche, ma per il futuro c’è bisogno di una maggior coesione, della capacità di far convivere armoniosamente le differenti ispirazioni.