Degli Sleigh Bells di recente si è discusso ancor più del solito oltreoceano, per via di una causa giudiziaria che Derek Miller e Alexis Krauss hanno intentato contro Demi Lovato accusata di aver campionato senza permesso parti di “Infinity Guitars” e “Riot Rhythm” nella sua “Stars”. Chissà forse è anche di lei che Miller & Krauss parlano in “Jessica Rabbit”, chiamato così in onore del famoso personaggio dei cartoon di cui Derek era innamorato da piccolo. Arrivati al quarto album, dopo “Treats”, “Reign Of Terror” e “Bitter Rivals” abbandonano quasi del tutto il caotico, tagliente e spavaldo trash noise pop che li ha sempre contraddistinti per un suono più pulito. La voce di Alexis Krauss è meno distorta, meno “robotica” anche in pezzi che ricordano il passato come “Unlimited Dark Paths” e “Lightning Turns Sawdust Gold”. Verrebbe da pensare all’ennesima svolta commerciale per far soldi con lo stile più in voga del momento ma le cose non sono mai così semplici.
Nel caso degli Sleigh Bells infatti sembra proprio che abbiano deciso di fare solo e unicamente ciò che vogliono, a partire dalla copertina affidata a Brian Montuori (già autore di art work per Dillinger Escape Plan, Good Charlotte) e dalla scelta di produttori come Tom Whalley e Mike Elizondo (Fiona Apple, Dr. Dre, Twenty One Pilot). Dopo la cura Elizondo Miss Krauss sembra sempre una cheerleader molto grintosa (per non dire incazzata) con buona pace della Harley Quinn di “Suicide Squad” e gli Sleigh Bells diventano un po’ più romantici (una ballata anni ottanta come “I Can Only Stare”, la veste semi acustica di “I Know Not To Count On You”) ma mansueti mai. Cresciuti, maturati piuttosto. Capaci di sorprendere e sorprendersi con piccoli momenti electro pop ad alto tasso drammatico (“Hyper Dark”, “Loyal For”) senza rinunciare alla loro anima rock a base di riff dinosauro come li ha chiamati Derek Miller (quelli che si sentono in “Throw Me Down The Stairs” e “It’s Just Us Now”).
Lavori in corso in casa Sleigh Bells insomma, alla ricerca di un equilibrio tra pop e rock che a volte sembra quasi a portata di mano (“Rule Number One”, “Crucible”, “As If”) altre meno (“Torn Clean”, “I Can’t Stand You Anymore”, “Baptism By Fire”). Parlando di “Jessica Rabbit” Derek Miller e Alexis Krauss l’hanno definito un disco egoista, fatto pensando più a se stessi che alle opinioni altrui. In realtà è la naturale evoluzione di una band che già in “Reign Of Terror” aveva fatto vedere di saper esplorare altre sonorità , con un occhio attento alle classifiche. Derek e Alexis sembrano ormai aver capito che pop nel senso classico del termine potrebbero non diventarlo mai, è il pop che comincerà a somigliare a loro (ha già cominciato da tempo in realtà ). “Jessica Rabbit” è un buon album che forse non avrà la stessa caotica energia di “Treats” ma mostra un lato diverso degli Sleigh Bells che quest’anno si sono travestiti da coniglio Roger e femme fatale Jessica per un Halloween tardivo. Get The Party Started, rispolverate le zucche e lasciatevi trascinare.
Credit Foto: Sloan Laurits