Sette album in studio in tredici anni di carriera sono tanti, troppi se a questa cospicua produzione non si associa man mano una fattiva evoluzione della propria proposta, ma in fondo come dice il famoso motto “Poca spesa molta resa” e allora i KOL continuano a portare avanti una dozzinale idea di musica appena più raffinata del southern rock arruffone degli inizi.
Passati via via da essere dei roadies dei Creedence a essere una versione roots dei Muse– con un sound da stadio e accendini accesi rivolti all’insù- i fratelli (e cugini) Followill continuano a risultare scontati e prevedibili in ogni loro mossa, questo per quanto non manchino momenti discreti in questo “Walls” che non mancheranno di fare agitare il sedere ai fans della band nativa del Tennessee, su tutte segnalo il brano d’apertura “Waste a moment” e una “Around the world” dove i nostri fanno il verso ai Franz Ferdinand meno ispirati.
La farina del sacco dei Kings Of Leon è di grana troppo grossa per gli ascoltatori più smaliziati e, spero di essere smentito, difficilmente in futuro ci riserverà sorprese.