FAIRCHILD erano nella mia lista di band da vedere tassativamente entro la fine dell’anno. Sestetto australiano di base a Manchester, sono transitati per la prima volta nelle mie playlist qualche mese fa, quando mi sono lasciato ammaliare da un suono di guitar indie rock con qualche spruzzata ““ qua e là ““ di ritmiche piຠdanzereccie. Il risultato è un suono peculiare, che live assume caratteristiche ancor piຠspeciali.
Hoxton Square Bar & Kitchen è un locale di quelli che piຠmi piacciono, incastonato nel cuore della Londra est piຠhipster eppure cosà inflazionata. Aprono i Silent Crowd, giovane gruppetto che sa accendere gli animi dei presenti, per lo piຠamici, con pochi e semplici ingredienti. Tocca quindi agli scozzesi Jakil, che hanno dalla loro una voce squillante e un suono alla The 1975 che alza i decibel e apre alla parte cloud della serata.
Il locale è zeppo quando i sei FAIRCHILD fanno capolino sul piccolo stage. Come facciano a starci tutti assieme, mi riesce difficile comprenderlo, ma tant’è. Il loro set inizia senza indugi e ci vuol ben poco a capire che Adam (voce e frontman della band) è in forma smagliante. FAIRCHILD infilano una dietro l’altra le perle della loro discografia, tra cui spicca “Arcadia” (dall’EP “Sadako”, 2014) e le nuovissime “Relevance” e “Start Again”, che accendono l’atmosfera in maniera definitiva.
Adam scende piຠvolte dal palco, interagisce con la folla, sale sulle spalle a un fan e si fa trascinare attorno alla sala, in una performance che entra dentro la performance stessa. à‰ forse questo il trucco che si cela dietro la presenza artistica di questi ragazzi adottati da una Manchester da sempre terra foriera di realtá talentuose. I 45 minuti di set scorrono via lisci, tra l’eccletismo di Adam e il pubblico infiammato dalla capacitá di questi sei ragazzi di tenere smpere alto il livello del divertimento. FAIRCHILD si congedano raccontando di aver finito il lavoro attorno al primo disco di inediti, quindi salutano e dopo un encore escono definitivamente di scena. Non resta che aspettarli allora, e nel frattempo, non risulterá difficile immaginarseli su qualche palco piຠimportante nel futuro piຠprossimo.