In occasione del tour australiano partito pochi giorni fa e durante il quale la band suonerà per la prima volta l’ultimo disco Nick Cave ha rilasciato, al The Australian, la prima intervista dalla tragica morte del figlio Arthur.
Nel tentativo di elaborare il terribile lutto e soprattutto per evitare di rispondere a domande dei media in merito a questa grave perdita Cave realizzò il film “One More Time With Feeling” documentario che segue l’artista nella registrazione dell’ultimo “Skeleton Tree” a pochi mesi da quel tragico 14 luglio, giorno in cui il giovane Arthur cadde da una scogliera vicino casa.
Proprio l’accoglienza pubblica riservata a questo doc si è rivelata molto utile a Cave e alla sua famiglia:
Ho visto come è stato accolto e come se ne è parlato sui social media.
Il modo come il film sembra aver toccato profondamente molte persone, il fatto che là fuori ci sia tanta gente che he perso persone care, tanti uomini e donne afflitti… questo ha avuto un grande effetto su di noi… io e Susie (la moglie) abbiamo smesso di sentirci completamente senza speranze
e ancora
E’ come se avessi fatto qualcosa di buono per Arthur, per tutti noi, è come se avessi fissato la sua memoria lassù, nelle stelle.
Relativamente alla realizzazione di “Skeleton Tree” in questo difficile stato emotivo Cave, che entrò in studio poche settimane dopo il terribile lutto, ha aggiunto:
Ero a pezzi, non è stata una buona idea entrare subito in studio, spero che non mi capiti più nulla di simile.
descrivendo infine poi l’esperienza come: pazza, terrificante, difficile.