Quarant’anni, quaranta minuti, quattro tracce (+1 bis).
Riascoltare e scrivere di “Animals”, oggi, è a dir poco illuminante.
Cos’ha in comune il freschissimo 2017 col 1977? Molto.
Non abbiamo in testa piantagioni di creste alte come fari da stadio, è vero, non lecchiamo lettere attaccando con cura francobolli nazionali e internazionali sul retro e siamo riusciti a fare un sacco di passetti in avanti, vero anche questo. Allora che c’è? C’è che le goccioline di condensa di rifiuto, insoddisfazione e disillusione sono le stesse, e quelle goccioline formano stalattiti e le stalattiti costruiscono muri. E Biff Tannen non è più il presidente solo in “Ritorno al futuro 2” ma anche nella realtà .
I maiali volanti usano creme anti-age migliori ma fluttuano ancora indisturbati sulla Battersea Power Station, i cani viscidi continuano a far indignare le pecore e le pecore sbattono i pugni sui pollici blu, ma con l’onestissima aspirazione di prendere il loro posto.
Respingiamo, diffidiamo, storciamo il naso, abbiamo paura di uno zainetto in metro. Le affascinanti superstrade e astronavi che una volta attiravano la nostra attenzione adesso non fanno che inquietarci. Comoda l’idea del mondo a portata di mano, ma basta. Basta aperture, basta buonismi, basta prese in giro. Ma essere aperti vuol dire davvero farsi prendere in giro? Uno zaino nasconde necessariamente una bomba pronta ad esplodere in stazione? Il prossimo nostro ci odia per forza come se stesso?
Abbiamo visto appiccicare il nome di Orwell ovunque, il povero George è ormai disponibile in tutte le salse immaginabili, ma qui è davvero impossibile non pensare al suo “La fattoria degli animali” del 1945. I tiranni vengono odiati e combattuti, ma il loro smoking è irresistibile e le stesse pecore finiscono per mostrare i denti. Ma come, non erano pecore? Non più.
Il basso e le parole di Roger Waters nutrono, scherniscono e infine colorano esattamente tutto questo grigio. “Dogs”, “Pigs (a different three ones)” e “Sheep” sono le istantanee di tre categorie racchiuse nel guscio di “Pigs on the wing”, una traccia-abbraccio, una sorta di carezza confortante, un’uscita, un varco.
è qui che il gomitolo di tensioni ci offre una soluzione: prendersi cura l’uno dell’altro, evitando di zig zag our way through the boredom and pain, ovvero fare lo slalom tra noia e dolore, tra un meme che fa ridere per 5 secondi e il poster di quel film là che ci fissa dal muro. Any fool knows a dog needs a home, a shelter from pigs on the wing e insomma, se ci impegniamo ad essere meno cani e più case è meglio, lo sanno anche i matti.
Pink Floyd – “Animals”
Data di pubblicazione: 23 gennaio 1977
Tracce: 5
Lunghezza: 41:41
Etichetta: Harvest, Columbia
Tracklist:
1. Pigs on the Wing (Part One)
2. Dogs
3. Pigs (Three Different Ones)
4. Sheep
5. Pigs on the Wing (Part Two)