Alana West, Ashley Stirling, Chris MacLean e Ryan DeCoite ovvero gli Hideous Town sono il nuovo respiro del dream pop australiano, il battito di un continente che in questi anni sta sfornando musica di altissima qualità , basti pensare ai Tame Impala e alla loro evoluzione musicale.
“Disquiet Living” è il primo album del gruppo: i pregi principali del lavoro sono nella forma molto definita, nel suono ricercato e nella capacità di essere, nel suo sound eterico, diretto.
Il disco, nonostante presenti sound derivati dal post-punk e dallo shoegaze, rimane immediato e molto fruibile.
La base ritmica di Stirling e DeCoite è solida, precisa, il ritmo è una dolce unione tra una propulsione e un battito di cuore.
L’album si apre con “Don’t Forget”, pezzo che ha una scarica intrinseca di precisione, dove è molto facile identificare la maniacalità ritmica del gruppo.
La voce della West è seducente, è un vortice sul mare di suoni che la band compone pezzo dopo pezzo.
Il disco è un’onda che va da ritmi definiti e puliti a delle progressioni con chitarre distorte veramente notevoli.
Il miglior pezzo dell’album è “Natural Expression”, la sua composizione è infatti meravigliosa e non scontata, questa traccia inoltre è alla fine dell’album e rappresenta un vero e proprio compendio del viaggio compiuto.
Il lavoro è come un quadro di Frank Stella, pieno di simmetrie nascoste e colmo di esplosioni sgargianti, il tutto è collocato in una cornice grezza, sporca e underground.
La conclusione è questa: “Disquiet Living” è un lavoro ben fatto, che rappresenta a pieno la nuova ondata di musica proveniente dall’Oceania; gli Hideous Town sono un gruppo con un ampio divenire e la loro musica graffiante è la prova.