Tutto si può dire del duo di Vancouver composto da Brian King e David Prowse tranne che le loro mosse siano spinte dal calcolo o dalla convenienza, i due infatti avrebbero potuto benissimo continuare a viaggiare sulle ali dell’ hype costruito a cavallo tra il duemilanove e il duemiladodici con i loro primi due album e invece no, hanno preferito prendersi il tempo adeguato per elaborare la loro proposta e aggiornarla senza però tradire le proprie radici.
Nessun cambio di rotta quindi, il percorso seguito da King (voce, chitarra) e Prowse(batteria e voce) è sempre quello tracciato da Replacements, Dinosaur Jr, Hà¼sker D༠ed affini, ma qui si vede come la lezione di questi gruppi sia stata fatta propria non solo per quello che riguarda il versante dell’energia e dell’irruenza (che comunque continua ad essere il marchio di fabbrica dei due, vedi la titletrack) ma anche per ciò che concerne il versante della ricerca melodica, qui più accentuata che in passato, come nel caso dell’anthem blu collar rock di “North east south west” o nella springsteeniana “Midnight to morning”.
La musica dei Japandroids continua ad essere una genuina fonte di energia per tutti coloro che sono nati per correre e sudare e “Near ti the wild heart”, con i suoi accenni di novità , non è altro che il nuovo tassello di una crescita che presto ci riserverà nuove sorprese.
Credit Foto: Camilo Christen