Quando ero giovane volevo spaccare il mondo, e tu stai lì….”, così di solito dicono i papà  ai loro figli quando li vedono stravaccati sul divano a giocare alla playstation. Beh, c’è qualcuno in Irlanda che, giovanissimo, sta cercando di seguire questo “motto” genitoriale. Stiamo parlando degli Otherkin che in questo ruvido e carichissimo esordio paiono proprio avere grinta ed energia positiva da vendere che si trasforma in un garage rock che colpisce assolutamente nel segno.   Non spaccheranno il mondo, ma avrebbero la capacità  di farci saltare così tanto che finiremmo noi per spaccarci la testa sotto i colpi delle loro chitarre, poco ma sicuro!

Lunga gavetta per questi ragazzi irlandesi, che fin dai loro primi EP hanno mostrato una naturale predilezione per le chitarre rumorose e le melodie appiccicose, mescolando pulsioni indie rock con deragliamenti grunge e punk che non hanno certo perso per strada, ma anzi, si sono affinati quel tanto che basta per inserire la giusta dose di ritornelli micidiali. Quello che più che emerge è, in primis, che il disco è esplosivo tanto quanto i loro live (non è cosa da poco riuscire a mantere questa carica in studio), ma sopratutto i nostri hanno personalità  e quella vera e propria urgenza sonora che le nuove band made in Uk sembrano aver perso per strada al momento dell’esordio.   Quattro ragazzi che vogliono sconfiggere le loro paure e le loro ansie, dettate dall’età  e da quello che vedono, a colpi di fotuttissimo guitar-rock, ma nello stesso tempo vogliono anche far casino e trasmettere a tutti la loro adrenalina e la loro emozione per essere on-stage: non sono certo temi e prerogative nuove, non tutti però ci riescono con questa bella credibilità .

Per farci entrare nel clima giusto ai nostri basta solo il primo brano, la sferragliante e travolgente “Treat Me So Bad”, roba in cui tutto fila al punto giusto. Andando avanti nell’ascolto, ben presto emerge lampante il lato “a presa rapida” che lavora incessante sulle melodie, incanalando l’esplosività  dei ragazzi irlandesi nel versante giusto: a tratti pare proprio di avere fra le mani una versione un po’ meno tagliente e casinista dei Fidlar incrociata con il lato più ammiccante di gente come i The Vines.

A fine novembre saranno a Milano (25 novembre, Legend Club), quello che possiamo consigliarvi è di fare allenamento con l’ascolto di questo ottimo album per poi gettarvi nella mischia quando sarà  il momento giusto!