La distanza è breve, brevissima: citando il vecchio lavoro di Giorgieness è una giusta distanza.
Siamo Tutti Stanchi è il secondo disco del gruppo capitanato da Giorgia d’Eraclea,: il lavoro si presenta come un tuffo in un percorso che profuma di passato, ma che attinge a un sound molto più attuale che coniuga la spinta grunge ad una vagonata di contemporaneità esplosiva. L’album è più solido rispetto al precedente, che aveva già degli spunti interessantissimi;complessivamente Siamo Tutti Stanchi vale come una prova di semi-maturità , assolutamente superata.
Il disco è composto da una costellazione di pezzi che mettono in mostra un imponente progetto sonoro, ben avvolto da una tenera rabbia nei confronti del mondo, degli uomini e delle delusioni.
Nonostante in Calamite, pezzo che ha presentato l’album, la cantante ripeta che non è pronta, mostrandoci un insieme di paure molto personali, la prova sonora mette in mostra tutt’altro.
C’è una costante e profonda introspezione nel lavoro, la sfera intima è toccata sempre tramite una grande femminilità e un enorme senso di connessione tra musica e vita interiore.
Per spiegarmi meglio uso un piccolo esempio. Sono appena reduce dalla visione di Blade Runner 2049: non so se conoscete l’universo di Blade Runner o avete seguito mai questa meravigliosa epopea fatta di androidi e bastioni di Orione. Nel film, in particolare nella storica pellicola di Rydley Scott, viene fatto un test per scoprire se si ha di fronte un androide o un essere umano: con Siamo Tutti Stanchi non ci sarà più bisogno di alcun test particolare, basterà far partire il disco e osservare la reazione della ”persona” davanti a voi. Non c’è spazio per replicanti o emozioni finte in questo disco: quello che ci fa provare, può solo essere umanità , empatia e amore per Giorgieness.
Il disco, in particolare alcuni suoi brani come Essere te o Fotocamera, ha una potente dimensione retorica, intesa come una sorta di capacità alla persuasione e all’essere accattivante. Giorgia usa l’arma più potente: la sua voce che mette in mostra una sintattica musicale da far invidia a tutto il panorama musicale italiano. L’unicità della sua voce l’ha resa capace in pochissimo tempo di organizzare e ampliare il suo vocabolario sonoro, rimanendo seducente e aggressiva nell’attitudine.