Bryan Adams a Padova il 10 Novembre 2017 alla Kioene Arena. Appena leggo la notizia mi fiondo all’istante su internet per prendere il biglietto, non ci penso due volte.
Dopo aver tenuto in calda il biglietto per qualche mese, finalmente arriva il 10 Novembre e parto da casa (ammetto) con un bel po’ di emozione in corpo. Bryan è stato uno di quei cantanti che mi ha affascinato per la sua vocalità così particolare, roca e profonda. Ricordo ancora le serate in spiaggia attorno al falò a cantare “Summer of ’69” o “Run to You” oltre a tante altre sue hit Pop/Rock che ancora oggi trasmettono quella felicità adolescenziale di cui tutti abbiamo bisogno.
Il ragazzo Canadese di 58 anni si presenta sul palco sorridente e carico come una molla salutando il pubblico con un classico “Buonasera” mentre la sua Gibson Es 295, calzata perfettamente, fa brillare gli occhi alla maggior parte degli “‘addetti ai lavori’ presenti in sala. Il Rocker in giacca e cravatta è accompagnato dai suoi Keith Scott e Mickey Curry che per chi non lo sapesse, collaborano con lui dall’ormai dal lontano 1981.
Il concerto inizia con “Do What Ya Gotta Do” uno dei brani contenuti proprio nell’ultimo “Get up”, e subito il canadese entusiasma per la sua voce graffiante e potente. Il timbro della voce non è cambiato minimamente al contrario di quello che succede al 90 % dei cantanti in circolazione. Sembra quasi di risentire quel giovane Canadese che vestito in tutto Jeans rockeggiava negli anni ’90 riuscendo a riempire gli stadi più capienti.
Peccato per i suoni iniziali in generale non all’altezza dell’evento, tra i fonici che impazzivano per regolare i volumi e i il mix generale che a volte si perdeva nel palazzetto raso di gente e concepito per ospitare eventi di carattere sportivo. Ma non importa, con il secondo brano in scaletta ci si dimentica completamente di quelle lacune tecniche fin troppo evidenti e “Can’t Stop This Thing We Started” fa esplodere completamente il pubblico, tra urla e applausi, confermando che i grandi classici sono di gran lunga i brani più attesi della serata. Le grandi hit vengono sparate in sequenza e il cantautore conferma la propria abilità vocale incredibilmente precisa e corposa anche in quelle note più alte e difficili con un’interpretazione così naturale e priva di fatica che lascia di stucco.”Summer of 69″, “Back to You”, “Cuts Like a Knife”, “Have You Ever Really Loved a Woman”, Bryan è in pienissima forma e vocalmente inattaccabile e con “Heaven” fa cantare a squarciagola tutto il palazzetto mentre qualcuno addirittura tira fuori un fazzoletto, emozionato per la performance assoluta sovrastata dalle urla del pubblico.
Due ore abbondanti di concerto per quasi 30 canzoni mentre il leone da palcoscenico Canadese di 58 anni si muove sul palco ancora come un ragazzo di 18 modellando un’atmosfera mai banale ed un concerto al di là di ogni aspettativa.
Le Foto del live: