Quale sarà il posto segreto di cui parlano i simpatici Zephyr Bones nel titolo del loro album? Io tranquillamente risponderei quello che meglio riusciamo ad evocare grazie alla loro musica, un luogo in cui immaginarsi completamente a nostro agio, immersi nei nostri pensieri, mentre questo surf-pop ricco di psichedelia inebria il nostro animo.
Avevamo già parlato di loro in un precedente Weekly Radar e ora siamo qui a confermare la bontà della nostra intuizione, visto che il disco dei ragazzi cileni/spagnoli si muove avvolgente e ricco di melodiche intuizioni, in bilico tra dream-pop, melodie narcolettiche e zuccherose e improvvise scorribande su onde appena più agguerrite. Si dimostra adatta a diverse occasioni la musica del quartetto, che ama il sole e la spiaggia (e nei brani più incalzanti e briosi ce lo dimostrano in pieno) ma sembra apprezzare anche le giornate più piovose, di quelle in cui il surf non è indicato, così adatte invece per essere più malinconici e nostalgici, per ripensare con affetto magari ad amici o a un amore lontano. Anche quello può essere un posto perfetto, un momento tutto nostro per cullarci nei nostri ricordi, perchè a volte anche la solitudine può essere più che confortevole.
Abbiamo già sentito questi suoni, sopratutto in questi ultimi anni, tra Drums e Real Estate, eppure non possiamo non apprezzare la bontà della proposta degli Zephyr Bones, bravi sopratutto nel trovare il giusto equilibrio, formale ed emozionale. Un brano come “I’ve Lost My Dinosaur” non può che essere magnificamente rappresentativo di quanto detto. Bel lavoro ragazzi!