Archiviato musicalmente il 2017, arriva il momento di pensare al 2018, anno in cui si preannunciano, fin d’ora, importanti ritorni. Proviamo a fare un piccolo riassunto dei dischi e delle band più attese dell’anno nuovo.
My Bloody Valentine ““ “TBA”
Non si può che iniziare da loro. Non c’è un titolo, non c’è una data d’uscita, non c’è una tracklist (si parla di 7-8 brani per una quarantina di munuti di musica). Ma i protagonisti ci fan capire che il 2018 sarà l’anno del ritorno in pista. Certo è anche vero che di Kevin Shields non c’è da fidarsi mai.
Arctic Monkeys ““ “TBA”
Informazioni ridotte all’osso, nessuna data d’uscita per ora. Le news sono che la band sta registrando in un luogo segreto. Noi ci fidiamo del nostro istinto e crediamo proprio che li vedremo raccogliere trionfi anche nel 2018.
The 1975 ““ “Music For Cars”
Una dato potrebbe anche esserci, forse il primo giugno. Il titolo sta girando già da un po’. A quanto hanno detto i ragazzi il disco dovrà avere lo stesso impatto di “The Queen is dead” o di “Ok Computer”. Frase non di poco conto, di quelle che poi, se per caso il disco non si rivelasse tale, peseranno come un macigno. Staremo a vedere, certo il numero uno in UK e in USA del loro precedente album li pone al centro di grandi attese.
MGMT ““ “Little Dark Age”
Hanno da poco annunciato la loro data italiana. Il disco nuovo, quarto della loro carriera, è atteso per la prima metà del 2018. Le prime anticipazioni sono decisamente invitanti.
Franz Ferdinand ““ “Always Ascending”
Alex Kapranos parla di un disco che riserverà non poche sorprese. Vedremo come si sono integrati i due nuovi membri, ovvero Dino Bardot e Julian Corrie, che hanno preso il posto di Nick McCarthy e quanto sarà importante la mano di Phillipe Zdar alla produzione. L’album è atteso per il 9 febbraio.
Manic Street Preachers ““ “Resistance Is Futile”
Il 6 aprile uscirà il nuovo lavoro dei MSP che le note stampa descrivono come un possibile incrocio tra l’energia di “Generation Terrorists” e l’approccio più epico ed orchestrale di “Everything Must Go”. Il singolo “International Blue” ci piace assai.
Vampire Weekend ““ “Mitsubishi Macchiato”
Vedremo un po’ se alla fine resterà questo stravagante tiolo per un disco che, al momento, non ha ancora una data d’uscita. Ezra Koenig ci fa sapere che della partita sarà anche Rostam Batmanglij, tornato nella band e che potrebbe essere un disco “semplice”.
Interpol ““ “TBA”
Se la memoria non c’inganna era il gennaio del 2017 quando gli Interpol, annunciando il tour celebrativo di “Turn On The Bright Lights”, parlavano anche del futuro nuovo disco, previsto per il 2018 via Matador Records. Bene, prendiamo per buono quanto detto e aspettiamo più che fiduciosi.
Chvrches ““ “TBA”
Lauren Mayberry ha confessato che il nuovo album, ancora senza una data d’uscita, mostrerà il latop più pop della band, ma nello stesso tempo anche quello più aggressivo e fragile. Noi non vediamo l’ora di tuffarci nel loro synth-pop anni ’80, sperando che il produttore di Adele, Greg Kurstin, non cambi troppo la loro natura indie.
The Breeders ““ “TBA”
Kim Deal ci ha fatto sussultare, annunciando il nuovo album delle Breeders previsto per il 2018. “Wait In The Car”, primo singolo con la formazione originale dal 1993,ci fa ben sperare. Prevista anche la partecipazione di Steve Albini.
Belly – “TBA”
Fanatici del rock anni ’90 a voi. Il 2018 ci porterà in dote il nuovo album dei Belly, in formazione originale. Tanya Donnelly ha rimesso in piedi la squadra e ovviamente la speranza è che la qualità si mantenga elevata come nei due dischi passati.
Tool – “TBA”
Sarà vero? Un nuovo album dei Tool? “Si, stavolta la notizia è definitiva. Il nuovo album dei Tool arriverà l’anno prossimo, nel 2018“, ce lo dice il batterista Danny Carey, che continua “Avremo finito i lavori per la prima metà dell’anno, la data d’uscita dipenderà da altri fattori. è tutto in costante evoluzione“. Dovremmo esserci. Forse.
Gorillaz – “TBA”
“Humanz” è uscito nell’aprile del 2017, ma l’illustratore Jamie Hewlett, membro della band, ha deto che il lavoro per il nuovo disco è decisamente attivo e a buon punto, tanto che nel 2018 dovrebbe uscira un nuovo disco. “We’re working on another Gorillaz album that we’re going to be releasing next year (2018)“. Più chiaro di così.
David Byrne – “TBA”
L’ex componente dei Talking Heads, ha annunciato da tempo di essere al lavoro su un nuovo disco (titolo previsto, forse, “American Utopia” e uscita prevista, forse, 9 marzo). Byrne ha dichiarato di aver potuto contare, finora, su un “grosso aiuto” da parte di Brian Eno. Molto bene.
Moby – “Everything Was Beautiful, and Nothing Hurt”
Uscirà il 2 marzo 2018 per Mute Records il nuovo disco di Moby. Il titolo è ispirato a un libro di Kurt Vonnegut e quello che dovremo attenderci, musicalmente parlando, sarà qualcosa di vicino al trip-hop.
Jack White – “TBA”
Sappiamo che il nuovo album di Jack White è terminato e potrebbe uscire entro la prima metà del 2018. I primi annunci? “Sarà molto strano, devo accettarlo. Ho bisogno di ascoltarlo per conto mio, non ho ancora potuto farlo” ha raccontato White a Billboard. Ne sentiremo delle belle.
Glen Hansard – “Between two shores”
E’ imminente il nuovo album di Glen Hansard. Il successore di “Didn’t He Ramble” è atteso per il 19 gennaio. Le note stampa parlano di un lavoro “ambientato nel duro clima politico attuale, con canzoni che parlano della mancanza di fiducia in sè stessi, ma è anche una collezione di 10 canzoni che vogliono sedurre l’anima con il soul e strofe che sulla carta sanno già di riscatto”.
Dashboard Confessional – “Crooked Shadows”
Abbiamo atteso a lungo il ritorno di Chris Carrabba e della sua band ma ora ci siamo. Il 9 febbraio arriva “Crooked Shadows”. Il titolo e il piglio del singolo “We Fight” lasciano intendere che potrebbe essere un disco più carico rispetto ai precedenti lavori.
Simple Minds – “Walk Between Worlds”
Il disco, atteso per il 2 febbraio, è stato prodotto dai Simple Minds stessi insieme con Andy Wright e Gavin Goldberg, già presenti nella produzione dell’album precedente, e, a quanto sembra dalle note stampa, presenterà chiaramente due anime della band, quella più new-wave e post-punk e quella più morbida e dilatata, con tanto di partiture orchestrali.
Johnny Marr – “TBA”
E’ ancora al lavor il buon Johnny Marr sul seguito di “Playland”, certo che ci sono voci che dicono come l’album (ancora senza titolo) potrebbe essere pubblicato nel corso della prossima primavera. Le influenze? Brexit e Donald Trump.