Quanto contano certi nomi? Tantissimo. Figurarsi. Non conoscevo questa band e, casualmente, m’imbatto nella dicitura Just Like Honey e il pensiero va ovviamente (e naturalmente) ai J&MC e già m’immagino una band improntata a ricalcare i suoni dei fratelli Reid. Niente di più sbagliato.
Quartetto che si divide tra New York City, Dà¼sseldorf e Stoccolma questi Just Like Honey, che fanno della gentilezza indie-pop un bel marchio distintivo a tal punto che a tratti si potrebbe quasi pensare a una versione morbida e senza spigoli della prima Michelle Branch (quella dei suoi dischi più famosi), quindi un pop chitarristico molto melodico, capace di sconfinare a tratti nel folk-pop tanto quanto nel guitar-pop più gentile. Il disco è composto prevalentemente da ballate, con i ritmi che si mantengono bassi e le chitarre acustiche che fanno capolino mentre le elettriche non superano mai certi livelli di guardia sonori. Qualche sussulto ritmico arriva dalla deliziosa “Girls Versus Boys” che praticamente apre il disco (inizia giusto dopo un breve intro) e traccia bene queste coordinate lineari, semplici e accattivanti, anche grazie a una voce dolce e fragile che ben si adatta al sound della band. Da segnalare anche “Higher Than The Sun” in cui emergono echi di Sundays incrociati con la scuola (ben imparata qui, poco da dire) di The Edge.
Cari fanatici dei J&MC tornate quindi a dormire sonni tranquilli, perchè qui, nonostante il nome, non ci sono distorsioni e atmosfere plumbee ma, come dice la band stessa c’è un “indie pop sent from heaven”.
Un lavoro non impegnativo e nel complesso piacevole.