Sapete “cosa mi piace” dei concerti? Quando spostano all’ultimo la location del concerto! Bellissimo, una visione quasi celestiale. Io e mio fratello (che mi ha accompagnato in questa avventura) avevamo affittato una stanza per dormire nella fredda Monaco, vicino al locale dove si sarebbe dovuto tenere il concerto, poi, prima di partire guardo l’evento per scrupolo e…ecco, spostano il concerto da tutt’altra parte. Dopo aver bestemmiato in aramaico antico decidiamo di prendere il treno, perchè andarci a piedi equivaleva ad un suicidio volontario, essendo, solo per l’andata, minimo 2 ore di camminata, ma alla fine, dopo tre cambi bus e treno arriviamo ‘quasi’ incolumi.
Dopo i controlli di sicurezza, entriamo. Location bellissima, con dei lampadari in vetro appesi al soffitto. Dopo circa una mezz’oretta inizia il gruppo d’apertura, i Mild High Club. Già li conoscevo, con la collaborazione dell’album “Sketches Of Brunswick East” ed i loro lavori precedenti, ma era la prima volta che li sentivo live è devo dire che mi sono piaciuti parecchio. Sono molto “tranquilli” quando suonano ed hanno comportamento quasi “fraterno” con il pubblico. La cosa che mi ha convinto di meno è stato il continuo e lungo cambi di posto, tra tastiere e chitarre, che spezzava il ritmo del concerto ma in compenso, tra canzoni di “Timeline” e “Skiptracing” salta fuori un nuovo pezzo di un nuovo, ipotetico, album, diverso e ben scritto: insomma avete catturato la mia attenzione, bravi.
Dopo una mezz’oretta di cambio palco, arrivano gli australiani King Gizzard And The Lizard Wizard. Seconda volta che li vedo, dopo il Beaches Brew del 2017 in cui avevano spaccato e dove abbiamo “benedetto” Stu nel Mar Adriatico, ma, in questo caso, li ho visti quasi giù di morale, che sia per il tour europeo in procinto di finire? Mah. Iniziano, prendono le loro chitarre microtonali e partono con la sempre verde “Rattlesnake”, naturalmente parte il delirio, però insomma, poi il concerto non me lo sono goduto bene sopratutto a causa dei presenti. Un po’ di motivi?
– La gente non sapeva affatto pogare, usando i gomiti.
– La maggior parte dei ragazzi era li solo per “Rattlesnake” e BASTA.
– A forza di pogare male qualcuno ha cominciato ad alzare le mani e molta gente ha iniziato ad aggrapparsi al vicino, creando un effetto domino e facendo cadere molta gente (tra cui io).
Insomma non è stato affatto divertente. In compenso la band, al di là del loro morale che non mi sembrava altissimo, è stata PERFETTA: nessun errore, un esecuzione migliore del Beaches Brew dell’anno scorso e mi sono emozionato quando hanno suonato “Crubling Castle” e “The Fourth Colours” dall’album “Polygondwanaland” e un nuovo pezzo di un album che stanno registrando, di cui ho ipotizzato in un mio articolo.
In conclusione. La band è stata fantastica ma la gente attorno ha rovinato TUTTO. Questa non è la prima volta che mi succede ed è una cosa che odio. Se non sapete il “Galateo” del pogo e dei concerti, beh, imparatelo, perchè rovinare l’esperienza live degli altri è davvero fastidioso, italiani o tedeschi che siate!