Testoline finissime si ritrovano sotto il nome comune di Mien. Solo a vedere i nomi coinvolti ti sfreghi le mani e pregusti il gusto di venire catturato dalla musica. The Black Angels, The Horrors Elephant Stone e The Earlies: fate mente locale sul sound di queste band appena citate. Bene. partiamo da qui. Il che non è poco.
Il pericolo, in questi “supergruppi” è che ognuno dei membri coinvolti si limiti a portare il sound della sua band nella nuova formazione, senza amalgamarsi troppo ai restanti partecipanti. Bene, in questo caso la cosa non avviene o diciamo che accade solo in parte, nel senso che certe soluzioni sai bene a chi ricondurle, ma non si può certo dire che le canzoni viaggino a compartimenti stagni. Per fortuna.
Essere catturati, prima ho usato questo termine e come potrebbe essere altrimenti quando visioni lisergiche rubano la nostra mente, incalzate da elettronica e pulsioni kratutrock. C’è un forte senso di libertà nell’approccio dei nostri e inevitabilmente per chi vi si approccia, con la mente sgombra, la sensazione di trsporto è altissima. La notte si fa scura, tenebrosa (“Other”), ma non ci fa paura, ci esorta ad uscire, a cercare il lirismo che si nasconde tra le movenze ipnotiche e dilatate che abbracciano l’oriente (“Earth Moon”, alla Kula Shaker sotto acido) o a ritmi più nervosi e motorik, mentre il basso pulsa nel nostro cervello e droga stordente e si fa largo nelle nostre vene (“Hocus Pocus”). Applausi sincerti per “Odessey”, imbevuta anche di melodia psichedilica che ci spinge a muoverci a lasciare i freni inibitori, concentrati come siamo solo su questo suono rigoglioso che ci entra dentro. Delizioso.
Finalmente un lavoro dove la somma di pesi massimi ci restituisce un risultato decisamente elevato.