In una intervista di qualche anno fa, Alex Turner dichiarò la sua passione giovanile per gli Strokes, raccontando come, per assistere ad un loro concerto, finì col dormire insieme ai suoi amici in un hotel talmente fatiscente da non avere nemmeno l’acqua corrente.
A distanza di tanti anni, da un hotel costruito sul suolo lunare Alex Turner ci ricorda di nuovo “I just wanted to be one of The Strokes now look at the mess you made me make” nel brano di apertura “Star Treatment”.
Gli Arctic Monkeys hanno lasciato la terra e Alex Turner non è chi avrebbe voluto essere da ragazzo, ma nemmeno quello che conoscevamo, quindi, prima di ascoltare “Tranquility Base Hotel + Casino”, teniamolo ben presente perchè questo è un album ambizioso e spiazzante.
Al primo ascolto l’effetto che può avere su un fan degli Arctic Monkeys è un po’ simile a quello che ebbero i fans dei Radiohead all’uscita di “Kid A”, ma queste scelte coraggiose le fanno solo le grandi band.
Scordiamoci brani come “Brianstorm”, “She’s Thunderstorms”, “Fluorescent Adolescent”, gli Arctic Monkeys nel casinò di un hotel lunare non possono certo darci dentro con chitarra e batteria.
Il risultato è un album che prende corpo e acquista maggiore valore ad ogni nuovo ascolto, e lentamente, ma inesorabilmente, trasforma quel senso di delusione iniziale in una sempre maggiore soddisfazione anche nel fan della prima ora.
Se il brano di apertura “Star Treatment”, già dal primo verso, ci fa capire quale percorso dovremo affrontare, quello a seguire, “One Point Perspective” ha l’eleganza per affascinare al primo ascolto, se “American Sport” ci conferma che Alex Turner ora compone al pianoforte, la title track, “Tranquility Base Hotel + Casino”, è uno degli episodi più immediati e completi dell’album.
Non si può fare a meno di non citare anche “Fall Out of Five” e “Batphone” che forse rappresentano i brani che maggiormente si avvicinano alle atmosfere di “AM”.
L’album si chiude con “The Ultracheese”, altro episodio riuscitissimo con un Turner che si congeda tramite un brano malinconico in cui il ricordo non concede tregua alla solitudine.
“Tranquility Base Hotel + Casino” è un concept album come non si sentivano da tempo che ci proietta in un film di fantascienza creando un’atmosfera che ci avvolge fino a farci ritrovare nella sala concerti di un hotel sulla luna.
Se David Bowie è stato “The Man Who Fell to Earth”, allora Alex Turner è l’uomo che cadde sulla luna.
Per quanto al primo ascolto, l’album possa deludere chi sperava in un ritorno degli Arctic Monkeys al sound delle origini, la band e Alex Turner in primis riescono ancora una volta a regalarci una grande opera.
Photo Credit: Zackery Michael