Alexis Taylor torna con un nuovo lavoro da solista , il cantante e leader degli Hot Chip a distanza di due anni dal precedente e non entusiasmante album “Piano” ci riprova con “Beautiful Things”, prodotto da Tim Goldsworth, che vanta collaborazioni importanti quali LCD Soundsystem, The Rapture , Massive Attack.
Anche se la scelta di farsi produrre da Tim Goldsworth e i singoli che avevano anticipato l’uscita del disco “Beautiful Thing” e “Oh Baby” potevano far pensare ad una avvicinamento del sound di Alexis Taylor a quello degli Hot Chip, in realtà il resto dei brani ci restituiscono le atmosfere malinconiche , a tratti cupe, che sembrano essere la dimensione di Taylor .
“Beautiful Thing” dimostra senza dubbio le capacità di songwriter di Alexis Taylor, la produzione e’ ottima, il sound e’ pulito e ricercato ma nonostante questo l’album non decolla e non si va oltre un piacevole ascolto , un lavoro che non affascinerà più di tanto gli estimatori degli Hot Chip e che non ha la forza o l’originalità per essere il punto di inizio di una carriera solista.
L’album si apre con “Dreaming Another Life” dall’andamento quasi ipnotico e prosegue con la title track forse il pezzo più vicino agli Hot Chip. A mio avviso è da segnalare “Deep Cut” che nella sua semplicità distribuisce malinconia e dolcezza , mentre il momento peggiore del disco e’ rappresentato da “Oh Baby” , brano nel complesso imbarazzante per musica e testo (“Oh baby when I see your smile it breaks the heart of this little child”) , e da “Out of Time”, sperimentale ma non coinvolgente e che forse riassume in modo preciso il tenore di tutto l’album.
Senza dubbio Alexis Taylor è un grande talento e ci propone un lavoro nel complesso ben confezionato e ben prodotto, ma che nonostante questo, non lascia il segno .