La vita a volte non ti lascia solo dicevano i Pearl Jam nella loro “Love Boat Captain”. Una frase che Neko Case potrebbe tranquillamente sottoscrivere, facendola propria. L’ormai ventennale carriera di questa cantautrice americana è stata costellata di momenti difficili, ritorni inaspettati e collaborazioni importanti (tra le tante ricordiamo il sodalizio con i The New Pornographers). Cinque anni fa era uscito “The Worse Things Get, The Harder I Fight, The Harder I Fight, The More I Love You” prodotto da Tucker Martine e scritto insieme a Robyn Hitchcock, registrato dopo una serie di lutti familiari che aveva inevitabilmente influenzato l’atmosfera di un disco che riusciva a suonare cupo eppure pieno di speranza.
La gestazione di “Hell On” non è stata certo più tranquilla: mentre Neko Case era in Svezia per finire il disco insieme a Bjorn Yttling (dei Peter Bjorn & John) la casa dove abitava in Vermont è andata a fuoco venendo completamente distrutta. Ancora una volta però Neko Case dimostra di saper reagire e affrontare le avversità a testa alta, circondandosi di amici conosciuti lungo la strada.
“Hell On” è il disco più fresco e ottimista della sua carriera, capace di passare con sicurezza invidiabile dalla melodica “Halls of Sarah” all’indie rock di “Gumball Blue” e “My Uncle’s Navy” (scritte insieme a A.C. Newman dei The New Pornographers) ai toni più pop di “Bad Luck”. Grintoso il duetto con Beth Ditto (frontwoman dei Gossip) in “Winnie”, ben riuscito quello con Eric Bachmann in una cover dei suoi Crooked Fingers (“Sleep All Summer”) che nulla ha da invidiare all’originale.
Mark Lanegan è ospite d’onore in una “Curse of the I-5 Corridor” che ricorda per intensità e atmosfera “Good Woman” di Cat Power. Laura Veirs e k.d. lang, autrici insieme a Neko Case del pregevole album “Case ““ Lang – Veirs” due anni fa, prestano note e armonie a “Oracle Of The Maritime” e “Last Lion Of Albion” arricchendo una squadra di musicisti che comprende anche Joey Burns (Calexico) Doug Gillard (Guided By Voices) John Collins (tastierista dei The New Pornographers) Barbara Gruska, Matt Chamberlain e molti altri.
Nonostante il gran numero di collaborazioni che popolano “Hell On” la voce di Neko Case resta sempre protagonista. Matura, versatile, sbarazzina in un disco di cinquantadue minuti ricco di spunti, senza particolari punti deboli e con dei testi sempre molto curati come quello della title track (“And me, I am not a mess / I am a wilderness, yes / The undiscovered continent for you to undress / But you’ll not be my master / You’re barely my guest“)dove Neko Case è più battagliera, femminista e orgogliosa che mai.