Ryley Walker ha realizzato lo scorso maggio, via Dead Oceans, il suo quarto album, “Deafman Glance”, che lo sta portando proprio in questi giorni in tour in Europa: saranno due le occasioni per vederlo dal vivo anche in Italia, giovedì 26 luglio all’Hana-Bi di Marina Di Ravenna e venerdì 27 al Siren Festival di Vasto (CH). Noi di Indieforbunnies.com abbiamo approfittato dell’uscita del nuovo disco e abbiamo contattato via telefono il musicista dell’Illinois proprio pochi giorni dopo la sua pubblicazione per parlare, oltre che della sua nuova fatica, delle sue influenze, della depressione, del produttore LeRoy Bach, del suo amico Bill MacKay, con cui ha già realizzato due album, e anche dell’Italia. Ecco cosa ci ha detto:
Ciao Ryley, benvenuto sulle pagine di Indieforbunnies.com e grazie per il tempo che ci stai dedicando. Dove sei in questo momento? A Chicago?
Sì, sono a Chicago.
Sei pronto per iniziare il tuo nuovo tour?
Per ora farò solo qualche concerto. Il tour vero e proprio partirà in luglio.
Sei contento di tornare a suonare in Europa e anche in Italia?
Sì, mi piace moltissimo suonare in Italia. La gente è fantastica e l’ultimo tour è stato veramente molto bello.
Mi pare che tu abbia già suonato un paio di volte all’Hana-Bi sulla spiaggia di Marina Di Ravenna.
Sì, mi piace tantissimo suonare in spiaggia. Sono fortunato a poter andare in giro per il mondo con la mia musica e vedere posti belli. Mi ricordo di aver partecipato a dei bei party lì all’Hana-Bi. C’è sempre una bella atmosfera.
Il tuo nuovo album, “Deafman Glance”, è uscito proprio lo scorso weekend: sei soddisfatto di questo tuo nuovo lavoro? A me è piaciuto parecchio.
Grazie, sono contento che ti sia piaciuto. Sì, sono soddisfatto, ho avuto delle ottime reazioni, la gente è stata molto gentile nei miei confronti, forse anche troppo. Sono molto felice.
Ci puoi spiegare il significato del titolo, “Deafman Glance”? Da dove proviene? Ha un significato particolare per te?
Proviene dal titolo di un film di Robert Wilson. E’ strano. E’ un bel film. Il titolo ha a che fare con l’assoluzione.
Ho letto che, mentre scrivevi, eri depresso o comunque di cattivo umore: pensi che ciò possa avere influenzato in qualche modo il tuo songwriting?
Sì, ero in una situazione piuttosto strana e folle. Per fortuna ora sto molto meglio.
Mi fa molto piacere per te. Di che cosa parlano i testi delle tue canzoni? Solo della depressione o anche di qualcosa altro?
Parlano della vita a Chicago che ti fa impazzire. E’ molto freddo qui. Molte di loro riflettono la vita a Chicago e quanto ciò possa essere deprimente. Mi piace molto la spiaggia.
Trasferisciti al mare in Italia! Il clima è sicuramente molto migliore, soprattutto al sud. Ti consiglierei la Sicilia e la Sardegna.
Sì, mi piacerebbe moltissimo la Sicilia, anche se è molto lontana.
Vedrai che ti piacerà molto anche il Siren Festival di Vasto quest’anno. Gli abruzzesi sono persone molto gentili e ospitali e c’è pure ottimo cibo. Tornando al tuo disco, hai lavorato ancora con il multistrumentalista e produttore LeRoy Bach, con cui avevi già collaborato nel album precedente. Comè è andata questa volta? Come mai hai scelto di lavorare ancora con lui? Come ti sei trovato?
Siamo ottimi amici. Ho molta fiducia in lui e mi ha aiutato veramente tanto. Per me lavorare con lui è qualcosa di naturale e una cosa fantastica da fare. E’ stata la seconda volta che ho lavorato insieme a lui e sono soddisfatto.
Ho visto su Instagram che ieri sera hai visto The Sea And Cake: come è stato il loro concerto?
Mi piacciono molto queste band di Chicago degli anni ’90. Sono stati incredibili, veramente fantastici.
Tornando a parlare del tuo nuovo album, hai detto che, mentre scrivevi, l’unica musica che hai ascoltato è stata quella dei Genesis. Ti hanno influenzato in qualche modo durante il tuo processo di scrittura?
Sì, mi piacciono molto i Genesis. Sono rock and roll, ma sono qualcosa di diverso. Mi interessano molto il prog-rock, il jazz e il folk e loro sono così bravi. E’ un prog-rock molto psichedelico.
Questo nuovo tipo di influenze arrivano solo dai Genesis o anche da altri musicisti?
Amo moltissimo i Genesis e sono stati sicuramente un’influenza molto importante sul nuovo disco. Direi soprattutto i Genesis e John Coltrane.
Credo che il tuo nuovo disco sia una progressione interessante: si può cogliere il tuo sound, ma ci sono anche elementi nuovi come il flauto o i fiati o i synth, che, devo ammettere, mi sono piaciuti molto. Ci puoi parlare dell’aggiunta di questi nuovi strumenti nella tua musica?
Sono stati aggiunti molti synth e inoltre tanta post-produzione: ciò significa che è stato fatto per la maggior parte all’interno dello studio. Lo studio è stato una specie di strumento; ho utilizzato il mixing board e i microfoni. Ci sono molti synth, molti sample, molte chitarre elettriche. Ho voluto provare qualcosa di nuovo, volevo cambiare.
Anche se hai cambiato parecchio, mi pare di poter dire che le melodie comunque siano ancora un ingrediente importante all’interno della tua musica: sei d’accordo?
Sì, le melodie sono qualcosa di classico per me. Ho una specie di universo delle melodie. Le melodie avranno sempre un posto nella mia musica.
Nei mesi scorsi hai pubblicato il tuo secondo album collaborativo insieme a Bill MacKay: che cosa ci puoi dire di questi due LP che avete realizzato insieme?
Sono molto orgoglioso degli album insieme a Bill MacKay, funzionano molto bene e in maniera così naturale. Ci piace suonare insieme. Stiamo cercando di scrivere un altro disco insieme. Suoniamo e lavoriamo molto spesso insieme.
Un altro disco insieme a Bill?
Sì, stiamo scrivendo nuova musica insieme proprio in questo momento. Ci piacerebbbe riuscire a registrarlo entro la fine dell’anno.
Stai scrivendo qualcosa anche a tuo nome?
No, al momento non sto scrivendo nulla. Sto cercando di lavorare per avere un buon live-show.
Sono sicuro che sarà un ottimo live, come al solito. Ho visto che pubblichi il tuo materiale in vinile: che cosa ne pensi di questo format? Ti piace?
Sì, assolutamente. E’ il formato che mi piace più di tutti.
Sono pienamente d’accordo con te. Un’ultima domanda prima di lasciarti andare: puoi scegliere una delle tue canzoni, vecchia o nuova, da usare come soundtrack di questa intervista?
Direi “Telluride Speed”, è una canzone molto speciale per me.
Grazie mille, Ryley. Ci vediamo all’Hana-Bi alla fine di luglio.
Certamente. Grazie mille a te.
Photo Credit: Evan Jenkin