Finalmente ci siamo, quasi in perfetto orario per Umbria Jazz, David Byrne inizia il suo concerto.
Dopo un pomeriggio passato tra arte, prelibatezze culinarie, e musica in ogni angolo del centro storico di Perugia, siamo pronti a goderci lo spettacolo.
La location è l’ottima Arena Santa Giuliana piena di fans di tutte le età , dai giovanissimi a quelli, me compreso, che seguono David Byrne dai lontanissimi anni 70.
David Byrne è in invidiabile forma, nonostante i suoi 66 anni tiene il palco alla grande, sia vocalmente sia dal punto di vista scenografico, cantando e ballando per tutta la durata del concerto.
Lo show è studiato e preparato in modo meticoloso, ogni brano viene suonato e ballato con una preparazione da teatro.
La playlist è un insieme di brani da solista, in particolare dall’ultima ottimo album “American Utopia”, e brani dei Talkin Heads, che tutti ovviamente in particolare aspettano.
Con il terzo brano “I Zimbra” il pubblico inizia ad alzarsi e ballare, ma l’intervento della security rimette tutti ai propri posti.
La cosa va avanti per un po’ fino a quando David Byrne attacca con “Once in a lifetime”, il lavoro della security si intensifica, le persone si alzano di continuo fino a quando succede quello che nessuno si aspettava.
David Byrne dal palco ferma la musica tuonando “Stop the show and you And you, yes you the security, let them Dancing”, inutile dire che si scatena il finimondo, tutti sotto il palco a ballare.
David, accompagnato da una giovane e talentuosa band in un concerto totalmente live, senza nessuna base registrata come l’artista ci tiene a precisare vista la particolarità dello show, ci regala una serata indimenticabile.
Il concerto si conclude con due bis, dopo interminabili applausi, con la cover di “Hell You Talmbout ” di Janelle Monáe, in una versione fantastica e coinvolgente.
Il pubblico lascia il concerto più che felice, attraversa la storica Rocca Paolina e si tuffa nella movida perugina giusto in tempo per godersi il free live show degli Os Mutantes, ma questa è un’altra storia.
Grazie Umbria Jazz ci vediamo l’anno prossimo.