Uscito oggi per Nettwerk Music Group, questo settimo LP della band folk-rock canadese arriva a distanza di tre anni dal precedente, “A Forest Of Arms”: registrato in una vecchia chiesa del 19 ° secolo a London, Ontario, il nuovo disco ha visto il frontman Tony Dekker, aiutato dal co-produttore Chris Stringer, cercare di abbandonare il suono della classica chitarra acustica, preferendo invece fiati, piano, marimba, vibrafono e altri strumenti.
Nella loro lunga carriera i Great Lake Swimmers si sono garantiti un posto importante tra le migliori band di folk-rock tradizionale, ma probabilmente questo nuovo lavoro sulla lunga distanza cambierà alcune cose.
Entriamo in “The Waves, The Wake” e veniamo accolti dolcemente dall’eleganza di clarinetti e flauti di “The Talking Wind”, che, insieme alla sempre morbida voce di Dekker, dipingono un’atmosfera euforica e intelligente.
Un’altra piccola perla è sicuramente “Falling Apart”: il piano e la gentile arpa (cortesia di Mary Lattimore) creano un’ambientazione meravigliosa e delicata, che è un vero piacere poter ascoltare.
Se “Alone But Not Alone” ci riporta su territori di Americana più vicini alle cose passate prodotte dalla band canadese, “Root System”, con le sue percussioni decise, accompagnate da banjo e marimba, è una sorpresa più che gradita, mentre “Visions Of A Differt World” ci ricorda i migliori Fleet Foxes nei loro momenti più spirituali.
Gli arrangiamenti pieni di eleganza e una produzione di classe fanno poi il resto, rendendo questo album variegato, fresco e interessante: il sapore è decisamente buono. Se volete rilassarvi e trovare qualche momento di pace e di pura magia stilistica, “The Waves, The Wake” potrebbe essere l’album giusto per voi: noi ci permettiamo di consigliarvelo.