Gli inglesi Still Corners, dopo due anni da “Deep Blue” tornano con un nuovo lavoro “Slow Air”, nel quale ci ripropongono il loro sound, impreziosito da alcune interessanti variazioni.
Il loro stile rimane in sostanza uguale ma il duo, soprattutto grazie al polistrumentista Greg Hughes, in alcuni brani inserisce, nel solito tappeto synth pop, percussioni e una chitarra elettrica che riescono a donare ai brani un vestito più interessante e intrigante del solito .
A tratti l’album, pur rimanendo in un’atmosfera Dream Pop, sembra quasi uscire dalla New Wave dei primi anni 80, quando molte band composte da un brillante musicista e una talentuosa interprete scalavano le classifiche con brani ad alto contenuto elettronico, mi riferisco agli Yazoo, gli Eurythmics, i Bronski Beat o i Soft Cell che, come gli Still Corners, erano un duo che funzionava.
L’indiscusso talento di Greg Lewis produce una perfetta combinazione con la voce calda di Tessa Murray, capace di donare ai brani un fascino particolare e una sensualità simile a quella di Lana Del Rey.
Il primo brano “In the Middle of the Night” ci fa capire come gli Still Corners abbiano deciso di dare più spazio a chitarra e batteria, pur restando in uno stile dove la parte elettronica mantiene un’importanza rilevante.
Tra i brani da segnalare ci sono “Sad Movies” una hit potenziale, con Tessa Murray che ci sussurra la sua tristezza, “Black Lagoon” con una base elettronica e una costruzione che ricorda “Smalltown Boy” dei Bronski Beat e “Fade Out”, la mia preferita, nel quale la voce di Tessa viene trasformata e si armonizza con il brano in maniera perfetta.
Gli Still Corners mantengono una base elettronica, ma in questo nuovo lavoro sembrano voler uscire da una dimensione synthpop per sperimentare nuove sonorità .
Il risultato finale è un album convincente, che mantiene alta la considerazione dell’ascoltatore nei confronti della band e aumenta l’attenzione per i loro lavori futuri.
Greg Hughes e Tessa Murray con “Slow Air” riescono, a realizzare un lavoro capace di creare un’atmosfera Dream Pop non più chiusa in sè stessa ma accessibile a tutti.
Gli Still Corners ci consegnano un album ispirato, nel quale Greg Hughes crea un tessuto musicale pieno di effetti interessanti che si unisce alla voce di Tessa Murray in un connubio perfetto.
Credit Foto: Bernard Bur