Non è passato nemmeno un anno dall’uscita del suo debutto solista, “America” e Juanita Stein è già tornata questo weekend con un nuovo LP, “Until The Lights Fade”: la musicista nativa di Melbourne, ma ormai da tanti anni di stanza a Londra lo ha registrato alla fine dello scorso anno ad Austin, Texas in appena una settimana insieme al produttore Stuart Sikes (Cat Power, White Stripes, Loretta Lynn).
Il primo singolo estratto da questa fatica, “Forgiver”, è stato scritto insieme a Brandon Flowers dei Killers e registrato nel loro studio mobile in una notte dopo una data del tour europeo della band di Las Vegas, in cui la ragazza australiana vestiva il ruolo di opener: l’energia indie-rock non manca e arriva diritta in faccia, accompagnata da un buon senso melodico.
Juanita Stein non è però solo questa: in più di un’occasione, infatti, si lascia andare a una ben gradita dolcezza pop, come, per esempio, in “Cool”, dove la leggerezza sa anche lasciare spazio a più robuste chitarre dal sapore bluesy.
La successiva “Release Me”, noir, ma allo stesso tempo morbida (buone le saporite armonie), ci regala belle sensazioni cinematiche, mentre “Easy Street”, un altro brano piuttosto energico, non ci sembra brillare particolarmente per originalità ; “Get Back To The City”, invece, è un brano folk-pop dall’animo gentile, in cui, però, la Stein lascia uscire la sua rabbia.
“Until The Lights Fade” è un album carino che si lascia ascoltare volentieri senza pretendere di cambiare il mondo: un disco indie-rock con alcuni momenti raffinati, sicuramente piacevole, ma che dimostra come purtroppo la pur brava Juanita non abbia lo stesso talento di Anna Calvi.