Cinque anni dopo “Black Pudding” torna la premiata coppia Mark Lanegan & Duke Garwood, per dar nuovamente forma anche su disco a una collaborazione ormai consolidata da migliaia di concerti insieme. Mark Lanegan non ha bisogno di presentazioni mentre più curioso è il percorso musicale di Duke Garwood, multi strumentista inglese sulla breccia da venticinque anni che ha suonato con The Orb e Savages e realizzato diversi album in versione solista (molto buoni “Heavy Love”e “Garden Of Ashes”) oltre a diventare uno dei più fidati e stretti collaboratori dell’ex Screaming Trees, aprendo spesso i concerti della Mark Lanegan Band, suonando la chitarra nel controverso “Blues Funeral” e in “Gargoyle” oltre a scrivere “I Am The Wolf” (finita in “Phantom Radio” del 2014).
“With Animals” è molto diverso dal blues classico e tendenzialmente acustico di “Black Pudding”. Più rischioso, sognante, notturno, evocativo, nato da un fitto scambio di e mail e composto principalmente da Garwood, con Mark Lanegan che ha aggiunto le curve pericolose dei testi e la voce, che torna a essere graffiante e allusiva. La nostra musica è istinto hanno detto i due e “With Animals” lo dimostra. Tra le note ritroviamo il Mark Lanegan più noir e romantico di “My Shadow Life” che si appoggia su una chitarra abilmente distorta e si arrampica sugli arpeggi semplici ma efficaci di “L.A Blue”, quello in vena di bilanci che soppesa peccato e pentimento in “Upon Doing Something Wrong”, “Lonesome Infidel” (con tanto di fischiettio ritmico) e “Desert Song”.
Non poteva mancare il Lanegan ispirato che in “Scarlett” trasforma i tre minuti creati da Garwood dopo aver visto un numero imprecisato di film con Scarlett Johansson in una nuda ballad piena di desiderio (“Scarlett, hungry under me / So close, I can’t forget“). E’ un disco intenso “With Animals” e Lanegan, ben spalleggiato da Garwood, si ricorda di essere il Nostro peccatore preferito esibendosi in alcune delle performance vocali più spettrali e inquietanti degli ultimi tempi (la title track e “Ghost Stories”).
Si è discusso a lungo sulla natura del blues (e blues sono inequivocabilmente “Spaceman” e “One Way Glass”) se sia un sentimento o un genere musicale, se sia prima tecnica e poi passione. Mark Lanegan & Duke Garwood ci mettono il mestiere, il cuore e l’anima in trentotto minuti di buona musica.