A distanza di un paio d’anni dal precedente, “Life Of Pause”, esce questo weekend il quarto album di Wild Nothing, il progetto del musicista della Virginia Jack Tatum: registrato al Sunset Sound Studio di Hollywood, questo disco è stato prodotto da Jorge Elbrecht (Ariel Pink, Gang Gang Dance, Japanese Breakfast).
In “Indigo” fanno ritorno brillanti synth e linee di chitarra brillanti, che insieme a una produzione elegante, contribuiscono a creare quello che è il suo primo album hi-fi, come già dichiarato dallo stesso artista statunitense nella press-release.
I giochi si aprono con “Letting Go”: le chitarre gradevoli, supportate da synth e da un drumming più incisivo e presente che in passato, creano un sound più pieno e assolutamente gradevole.
Sono proprio i synth a recitare spesso la parte del protagonista, sia con ottime linee melodiche, sia quando ci riportano verso gli anni ’80, con ritmi che non nascondono un non so che di tropicale, come accade per esempio in “Partners In Motion” oppure in “Canyon On Fire”.
La melodia luccicosa e gli arpeggi cristallini di “Wheel Of Misfortune” sono puro godimento e ci regalano un’atmosfera rilassata, perfetta per questa fine dell’estate, mentre “Flawed Translation” è un altro tuffo verso le sonorità “’80s, che hanno influenzato in maniera abbastanza decisa questo disco.
“Indigo” è un viaggio piacevole e un album che si lascia ascoltare volentieri, capace di cullarci e di farci sognare, senza perdere il sempre apprezzato tocco melodico di Tatum che già ben conosciamo da tanto tempo.